19 dicembre 2007

Tutto è relativo

In questi giorni mi è capitato di fare alcune considerazioni che mi hanno portato a rivedere alcune opinioni.

1) I genitori, specie quando siamo giovani, sono vecchi. In questi giorni, facendo un po' di mente locale, ho "scoperto" che quando mia mamma è morta era 4 anni più giovane di quanto sia io adesso, e che mio papà, quando è rimasto vedovo aveva la mia età attuale. Ma io non mi sento vecchio, tutt'altro!

2) I figli, per i genitori, sono sempre 'piccoli'. Adesso che il mio grande ha terminato l'università e che tra pochi giorni inizierà a lavorare, già la cosa mi sembra strana, ma poi quando mi ha detto che è probabile che debba andare per 6 mesi in Australia..... "il mio piccolinoooooooo, noooooooo!!!" Anche se devo salire di un paio di scalini per guardali negli occhi, faccio fatica a pensare che sono ormai adulti. E pensare che io all'età del grande ero già padre da un anno (proprio di lui), e non mi sentivo assolutamente piccolo.

Pace e benedizione

10 commenti:

  1. Penso che sia la cosa più naturale che possa esserci nella relazione tra padre e figlio.. prima o poi capita a tutti (o chi ha la benedizione di arrivarci...)

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  2. Caro sPunto, lo so che è una cosa naturalissima. Solo che si ha sempre la presunzione di essere immuni da certe reazioni, da certi stereotipi.
    E invece ci caschiami tutti.
    Pace e benedizione

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  3. Io credo che ci può essere una soluzione al fatto che ...il piccolino prende il volo!!!Ed è quella che prendano il volo anche i genitori...magari da un altra parte, non proprio in Australia...così il piccolino si preocupa un po' di dove sono andati a finire Mamma e Papà...alla loro età!!! Meno male che siamo ancora giovani...e abbiamo le nostre reazioni...perchè quando non ci saranno più allora si che saremo diventati vecchi!!!Auguri al piccolo e al giovane...papà apprensivo! gioia e pace.

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  4. Cara Maria Carmen, non ti preoccupare. Abbiamo sempre abituato entrambi figli a essere indipendenti (scout, amici, ecc.), ma anche abbiamo cercato di essere indipendenti noi da loro. Abbiamo sempre cercato di ritagliarci degli spazi per noi due soli. Certo che quando erano realmente piccoli era più difficile, ma man mano che sono cresciuti è stato più facile. Hanno sempre saputo che la nostra era una famiglia, ma noi genitori, come coppia, eravamo un'entità di questa famiglia che aveva, e ha, anche bisogno dei suoi spazi, come ogni altro componente.
    Abbiamo sempre ritenuto che una famiglia, per "funzionare", ha bisogno che la coppia "funzioni".
    Solo che un conto è che il "piccolo" (se mi sente.... 27 anni, 1,90 per 85 Kg!!!) prende il volo per poi far ritorno al nido, e un conto è quando ti rendi conto che quel volo che sta per spiccare può essere il definitivo. E' un momento che hai sempre atteso con ansia e anche con gioia, ma quando arriva non sei mai realmente pronto. Però lo devi accettare (se non provocare). Anche se dentro senti che una parte di te muore (o forse solo cambia in maniera radicale. Ti saprò dire tra qualche anno).
    Pace e benedizione

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  5. Un augurio allora per tuo figlio..
    Felice e sereno Natale a te e famiglia...

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  6. Grazie sPunto, auguri a te e famiglia anche da parte nostra.
    Pace e benedizione

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  7. leggo, penso e sogno...e no!!! sono anch'io nel momento che precede un po' questo momento e già sento che quqlcosa mi preoccupa e mi affascina allo stesso tempo.
    mio figlio si diploma quest'anno e sta già tentando una sua strada. Se questa sarà percorribile già a settembre 2008 potrebbe prendere il volo e allora sarò costretto veramente ad affrontare la bella partita.
    auguri al padre e al figlio.
    Auguri anche per un Santo Natale a tutti voi. vincenzo

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  8. Grazie caro Vincenzo, sono dei momenti che uno sogna da quando diventa padre, ma poi quando arrivano non sei mai pronto.
    L'importante è viverli con fede e fiducia. Noi genitori abbiamo gettato il seme, ai figli di farlo crescere (e a Dio di curarne le condizioni di sviluppo)
    Pace e benedizione

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  9. Da questi dilemmi mi sa che ci passiamo tutti. Quanto cedere alla tentazione di essere chiocce dei nostri figli anche se razionalmente ci diciamo che non è giusto?
    I miei hanno ancora 14 e 11 anni. Forse sarà che manca ancora un po' a quel tipo di distacco, forse sarà che ancora "mi pesa" la loro gestione, vedo come una liberazione il fatto che se ne vadano per la loro strada. Non escludo l'idea che vadano a vivere in un'altra città o in un altro paese e mi dico che sarò contenta se vedrò che in tal modo hanno trovato la loro strada. Questo me lo dico ora poi, come giustamente scrivi tu, quando verrà il momento non mi sentirò pronta nemmeno io.
    Certo sempre meglio che vederli in casa fino a 40 anni senza una posizione!

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  10. In effetti quella è l'età peggiore. Comunque anch'io fin dall'inizio sognavo per loro che spiccassero il volo quanto prima e meglio. Poi quando arrivarono alla pubertà proprio non ne potevo più. Solo che quando poi arriva il momento ti sembra sempre che sia troppo presto. Forse è nella natura delle cose: per un genitore i figli sono sempre piccoli e indifesi, mentre per un figlio i genitori sono sempre vecchi e un po' rimbambiti.
    ;-)
    Pace e benedizione

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