04 dicembre 2007

Una bella domenica

Ho passato una domenica un po' particolare, a contatto con la sofferenza.
Tutto è iniziato subito dopo la Messa quando mi hanno chiesto di trovare con urgenza uno dei preti per un'Unzione degli infermi. Poi c'è stata la ragazza che è stata abbandonata ad un mese dal matrimonio, poi la nonnina a cui porto ogni domenica la Comunione, e mentre tornavo a casa, la persona che non vedevo da molto tempo e che ha notevoli problemi psichiatrici, e che mi ha fermato per parlarmi dei suoi problemi, sia quelli vecchi che quelli nuovi.
Al pomeriggio poi ero con mia moglie in ospedale a trovare un amico ricoverato per una grave malattia. Questo è stato il momento più difficile. Varcare nuovamente quella porta dell'ospedale è stato come ripiombare in un periodo della mia vita che fa ancora male: quello della sofferenza e della morte di persone a noi care.
La serata si è poi conclusa con la notizia della morte del padre di una nostra amica.
Una giornata a stretto contatto con la sofferenza in vari suoi aspetti. E pensavo che proprio sabato il Papa ha pubblicato un'enciclica sulla speranza. Al di là di ogni parola, al di là di ogni teoria, siamo chiamati a portare un segno di speranza in situazioni come quelle di cui sopra. A volte penso che non sia tanto importante quanta speranza abbiamo, ma quanta speranza riusciamo a donare, a mostrare, a comunicare.
Non so quanta speranza sia riuscito a donare (né se ne abbia data), ma in fondo è stata una bella domenica. Bella perché passata immerso nella vita degli altri, con le loro gioie e con i loro dolori, cioè con la loro umanità.


2 commenti:

  1. Penso che al di là di ogni discorso cmq ci sia sempre una componente umana che soffre (per la sofferenza, scomparsa, difficoltà di qualcuno) e la speranza (o certezza?) spirituale che è per certi versi l'unica spinta (irrazionale) secondo me che riesce poi a farti superare i momenti difficili e farti comprendere appieno la vita

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  2. Grazie per le tue belle parole, caro sPunto. Non so però fino a che punto sia una spinta irrazionale. In ogni situazione di male, questo male non è mai così assoluto da non lasciare almeno uno spiraglio al bene. Per spiegarmi meglio ti rimando all'altro mio blog, e in particolare alla mia seconda risposta
    (http://2timoteo.blogspot.com/2007/
    11/messaggio-per-noi-oggi.html)
    (riunisci il link spezzato)
    Penso che il breve racconto che riporto sia molto esplicativo.
    Pace e benedizione
    Julo d.

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