29 marzo 2008

Amico grande o Grande amico?

A. è un bambino di circa 8 anni, piccolo per le sua età, con gli occhiali tondi su di una faccia smilza, sempre allegro e mai fermo.
Prima della Messa delle 10 (quella per i giovani) aiuta sempre la suora a mettere a posto le panche per i piccoli, le sedie per il coro. E io, nel mio giro per la chiesa per salutare le persone, mi fermo sempre a fare due chiacchiere con lui, a informarmi se la suora l'ha pagato (una caramella) per il lavoro che aveva fatto, e le varie piccole cose che si dicono tra un adulto e un bambino.
La Domenica di Pasqua, solito giro, questa volta per fare gli auguri. Mi fermo dalla mamma di A., lui è seduto sul banco poco distante. Quando ho finito di parlare con sua mamma, A. i viene incontro, mi abbraccia forte-forte ed esclama "Il mio grande amico!". Poi mi fa vedere tutto orgoglioso la sua nuova cravatta. È giallo fosforescente, con i Simpson. Per farmela vedere meglio la sfila dal maglione che la ricopre. E siccome io dico che mi piace molto e che anzi, se un giorno mi servisse una cravatta, gli domando se me la può imprestare, decide di non metterla più sotto, ma di tenerla sempre in vista. E si fa tutta la Messa con questa cravatta che gli arriva fino quasi alle ginocchia bene in vista.
Il regalo più bello di questa Pasqua me lo ha fatto A. chiamandomi suo grande amico.

Approfitto del sorriso di A. (e del sorriso che lui mi ha donato) per ricordare la campagna Un sorriso lungo un anno.

Pace e benedizione.

7 commenti:

  1. Resoconti di questo tipo sono i più belli. Dovresti dedicartici più spesso.

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  2. Grazie Paolo, il fatto però è che sono piuttosto timido, mi sembra di "mettermi troppo in mostra".
    Però cercherò di seguire il tuo consiglio.
    Pace e benedizione

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  3. le piccole cose che sanno dare una grande gioia...è sempre così nella vita.
    Grazie julo d.

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  4. Molto tenero questo bimbo. Anche mio figlio ha 8 anni ed è magro come un fuscello però contesta sempre tutto e non riesce a comprendere perchè va a catechismo!!

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  5. Per Vincenzo:
    è vero quello che dici

    Per Carla:
    la cosa forse più difficile per noi genitori e più difficile da accettare è il fatto che i nostri figli siano delle persone diverse da noi, e che a volte siano totalmente diverse. Piccole diversità riusciamo a capirle, sopportarle, a volte anche ad incoraggiarle. Ma una totale alterità ci sconvolge. Eppure dobbiamo accettarla. Dobbiamo andare a scuola dai nostri figli, lasciare che ci insegnino l'accettazione dell'altro per quello che è, e non per quello che noi pensiamo che sia, o vorremmo che fosse. È una scuola dura e difficile, in cui spesso siamo ripetenti.
    Comunque non pensare che A. sia poi così dolce, è piuttosto 'peperino' ;-). Però è molto simpatico e disponibile.
    Pace e benedizione

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  6. In mio figlio rivedo molti lati del mio carattere: il contestare tutto e tutti era tipico della mia adolescenza!!Il fatto è che lui ha iniziato a contestare da subito appena nato!!!Cerco di prenderlo col ragionamento e la razionalità ma non tutti i giorni sono uguali, quindi a volte ci riesco a volte no...come dice mia madre "ci vuole pazienza!"

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  7. E anche ricordare, come diceva mia suocero, che:
    "Figli piccoli, problemi piccoli; figli grandi, problemi grandi"
    ;-)
    Scherzi a parte, il 'mestiere' di genitore è il più difficile, e con ogni figlio ti tocca ricominciare daccapo. E non perdere mai l'umiltà di ricordasi che anche se ci mettiamo tutto il cuore e tutta l'anima, di errori ne faremo sempre.
    Pace e benedizione

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