13 aprile 2008

La città dove vivo.


Trieste
(da Trieste e una donna, 1910-12)

Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un'erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.

Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.

Intorno
circola ad ogni cosa
un'aria strana, un'aria tormentosa,
l'aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.
(Umberto Saba)

Trieste è la città dove vivo. Non è la mia città, non sono nato qui. Ci arrivai 35 anni fa', molto malvolentieri.
Mentre ieri scattavo, col cellulare, le foto che sono nel post precedente, pensavo a questa città che volente o nolente è il posto in cui vivo, in cui sono nati i miei figli.
È una città particolare, piena di contraddizioni, un po' indolente e brontolona. Penso che quello che dice Umberto Saba sia proprio vero.
Però il vederla così dall'alto, un po' in distanza, nel suo dispiegarsi e distendersi tra il Carso e il golfo, ti permette anche di raggiungere quel distacco, anche emotivo, che ti dà modo anche di prendere coscienza dei tuoi sentimenti.
E devo dire che a dispetto delle ritrosie, della voglia di lasciarla, delle arrabbiature che tante volte mi procura, in fondo questa città mi è entrata nel cuore.
Tutti dovrebbero amare il posto in cui vivono. Amare è l'unico modo serio, concreto, per far crescere sia l'amante che l'amato.
Pace e benedizione
NB. Nell'illustrazione una foto di Saba e la statua a lui dedicata nei pressi della sua libreria. La pipa della statua è stata rubata due volte, e il Comune ha deciso di non rimetterla più

7 commenti:

  1. L'ultima volta che sono stata a Trieste ho visitato la risiera di San Saba. Che pena! Che dolore! Vorrei che l'umanità non dimenticasse mai certi orrori, per non commetterli nuovamente... Ma ci vuole molto amore e tolleranza, due qualità umane di cui si fa poco uso... Ciao Julo. gz

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  2. L'unica volta che sono stata a Trieste era l'autunno del 1991 e stavo attraversando un periodo delicato di passaggio e quindi ne ho un ricordo particolare.
    Mi piacerebbe tornarci e visitarla con piu' serenita'.

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  3. Amare il posto dove si vive aiuta a vivere bene e aiuta gli altri a stare meglio. Li dove siamo è il luogo che il Signore ha scelto per noi e che ci chiede di "amare". E' così che ogni posto è bello e merita amore perchè il Signore attraverso la nostra azione vuole amare tutto il mondo.

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  4. Della visita a Trieste ho dei bei ricordi,molto romantici e sereni, ma come città da vivere non saprei.Preferisco i miei ricordi.E' consigliabile vedere comunque il lato positivo dei luoghi dove si vive,migliora la vita.

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  5. Beh, a me Julo piace molto in questa sua versione a-ministeriale. Molto molto piacevole.
    ... Io, però, a Trieste non mi ci sono mai fermato :-(

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  6. Innanzi tutto grazie per i commenti. Il rapporto con la mia città è del tipo di quelli che tante volte ci sono tra fratelli: ci si ama, ma si litiga tante volte. Però guai se qualcuno esterno alla famiglia si permette di criticare....
    In fondo anche se brontolo (ecco un lato del mio carattere che non mi piace, sono proprio un brontolone), questa città la amo.

    @Paolo: in questi giorni di elezioni ho fatto un po' fatica a capire quel tuo "a-ministeriale"
    ;-)
    Però non c'è post e argomento che io veda come staccato del mio essere ministro. L'essere ordinato fa parte integrante del mio essere, della mia persona.

    Pace e benedizione

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  7. Beh, voleva intendersi fuori dal predicozzo da ambone. Secondo me la tua biblicità si esprime meglio quando scrivi così. Poi vabbe', quando ci vuole il pistolotto, ci vuole ;)

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