16 marzo 2009

Sulla Quaresima

La Quaresima orienta dapprima il nostro pensiero verso l’immagine del deserto, quello nel quale Gesù ha passato quaranta giorni di solitudine, o quello che ha attraversato il popolo di Dio camminandovi quarant’anni.

E tuttavia, quando ritornavano queste settimane precedenti la Pasqua, frère Roger amava ricordare che non era un tempo di austerità o di tristezza, né un periodo per coltivare la colpa, ma un momento per cantare la gioia del perdono. Egli vedeva la Quaresima come quaranta giorni per prepararsi a riscoprire delle piccole primavere nelle nostre esistenze.

All’inizio del Vangelo di san Matteo, quando Giovanni Battista proclama «pentitevi!», egli vuol dire «volgeteci verso Dio!». Sì, durante la Quaresima, noi vorremmo volgerci verso Dio per accogliere il suo perdono. Cristo ha vinto il male e il suo costante perdono ci permette di rinnovare una vita interiore. È alla conversione che siamo invitati: non volgerci verso noi stessi in una introspezione o in un perfezionismo individuale, ma cercare la comunione con Dio e anche la comunione con gli altri.

(Meditazione di frère Alois - priore di Taizé)

1 commento:

  1. Non è sempre facile "riscoprire delle piccole primavere nelle nostre esistenze", perché troppo spesso ci sentiamo condizionati dal grigiore o da "cupore" che ci circonda o che, alle volte, è più o meno latente dentro di me.
    Spero proprio che questo periodo mi sia fruttuoso e mi stimoli ad uscire "fuori da me" e non mi lasci imbrigliare in una sorta di sterile "perfezionismo individuale", ma mi faccia entare nella comunione con Dio e con i fratelli; ed in questa comunione trovi la vera pace, perché trovo Lui.
    Buon "cammino"!
    Augurio che rivolgo primariamente a me, ma che desidererei non fare da solo. Ed allora buon "cammino" anche a te, Julo!
    Luigi

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