29 novembre 2009

Prima Avvento - l'attesa

L’altro giorno ero al supermercato a fare la spesa. C’era un bambino che frignava perché voleva una merendina. La mamma gliel’ha comprata, ma lui continuava a frignare perché la voleva subito. Non era capace di aspettare, non aveva il gusto dell’attesa. Ma poi sono arrivato alla cassa, e mi sono reso conto che neanche io avevo il gusto dell’attesa!

In effetti viviamo in una società che ha perso completamente il senso dell’attesa: vogliano tutto subito. Ma non ci rendiamo che tutto questo ci rende schiavi del desiderio, delle nostre voglie. Solo riscoprendo l’attesa ci renderemo liberi dentro. Sapendo aspettare il nostro cuore si allargherà, e allora scopriremo che aspettare significa anche che siamo aspettati; non siamo solo noi che aspettiamo, ma c’è anche qualcuno che ci aspetta, qualcuno che ci attende che ha delle aspettative su di noi.

Ecco allora che il tempo di Avvento diventa un momento in cui allargare il cuore nell’attesa, ad alzarti in piedi perché sei atteso, perché tu sei importante, perché tu hai un valore. Molti ti aspettano, Dio, l’eterno innamorato dell’uomo, ti aspetta perché tu possa vivere una vita vera e piena.

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