09 maggio 2010

Anche gli animali ne approfittano

Oggi, complice la prima bella giornata dopo tanti giorni di pioggia, Maurizia ed io nel pomeriggio siamo andati a farci un giretto in Carso.
Dopo esserci riempiti gli occhi di tenero verde, del colore dei glicini, del bianco dei fiori di acacia, del volo delle rondini, siamo andati a 'riempire lo stomaco' in un locale all'aperto.
Sui tavolini posti sotto gli alberi (dei bei tigli che tra poco spanderanno il dolce profumo dei loro fiori) c'erano anche dei contenitori con le bustine di zucchero. C'erano bustine bianche con lo zucchero normale, bustine marroncino con lo zucchero di canna e bustine blu col dolcificante.
Non tutti i tavoli erano occupati, e questo ha dato modo di assistere ad una scenetta molto curiosa.
Sul tavolo più isolato è planato un gruppo di cinciallegre. Una si è avvicinata al contenitore e col becco ha afferrato una bustina marrone facendola cadere sul tavolo. A questo punto con alcuni colpi di becco vi ha praticato un foro. Subito le compagne si sono avvicinate e hanno iniziato a 'farsi fuori' lo zucchero di canna. Finito lo spuntino se ne sono andate. Poco dopo la stessa scena si è ripetuta ad un altro tavolo.
È stata una scenetta gustosa, e che mi ha fatto riflettere su come ormai gli animali 'selvatici' si siano adattati a noi e ai nostri costumi.
E non so se sia un bene o un male. O se sia nella semplice natura delle cose.

4 commenti:

  1. la fratellanza deve andare oltre gli uomini, e abbracciare anche le altre creature, come splendidamente ci ricorda il poverello di assisi; un caro saluto julo

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  2. Mi sempre colpito questo brano dal cap. 8 della Lettera ai Romani: "La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto. "
    Siamo tutti creature dello stesso Creatore. In più noi esseri umani abbiamo anche la responsabilità non solo della nostra redenzione, ma anche di quella di tutto il creato.
    E purtroppo mi pare che ce ne siamo dimenticati, che pensiamo di essere i padroni assoluti del creato, non i custodi.

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  3. Julo, gli animali hanno imparato a temerci, in altri paesi (come India e Africa) temono molto meno l'uomo, ma anche a sfruttarci un poco.

    E io ne sono ben contenta!

    Non so quanto durerà, ma per ora vivono. E del domani non mi curo molto neanche per me, quindi neanche per loro.:)

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  4. Grazie per il commento e il suggerimento... Farò spazio in libreria anche a Miss Marple... :)

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