28 maggio 2010

Si può continuare così?

Per andare a lavorare prendo sempre l'autobus. Ma anche per andare in giro per la città (quando non vado a piedi) uso i mezzi pubblici. Quindi mi capita spesso di essere fermo alla fermata di un bus (ma anche ad un semaforo in attesa che diventi verde). 
Da un po' di tempo ho iniziato ad osservare le macchine che passano, non più per guardare quanti indossano le cinture di sicurezza (per fortuna sempre di più, soprattutto giovani) o quanti usano il telefonino (anche qui, purtroppo sempre di più), ma per vedere quante persone ci sono a bordo.
Ebbene, il 90% circa delle vetture ha a bordo solo il guidatore. E allora mi sono domandato: "Ma è economico?"
Per spostare UNA persona vengono bruciati molti litri di petrolio. Non solo quelli trasformati in benzina o diesel che vengono utilizzati direttamente dall'automobile, ma anche quelli utilizzati per produrre il carburante, le plastiche e le vernici dell'auto. 
Anche da un punto di vista puramente energetico è assurdo lo spreco di energia necessario per compiere il lavoro di spostare 70/80 kg da un punto ad un altro. Perché in realtà non si spostano chili ma quintali (anche l'auto si sposta).
Senza contare l'inquinamento!
Decisamente penso che sia necessario un ripensamento di questa nostra società, perché così non si può certo andare avanti.
In un sistema finito non ci può essere sviluppo infinito.

13 commenti:

  1. Grazie della tua visita, Gianluca

    Julo d.

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  2. ti ho letto su iPhone e quindi ti rispondo ora con calma, a casa.

    Sai quante volte ho pensato a quello che dici, quando faccio i viali (a piedi) e le auto si incastrano e si fanno le peggio cose per guadagnare un metro, dai sorpassi a destra a tagliarsi la strada o accellerare quando sto attraverversando (rigorosamente sullo strisce), magari con la cana grande che cammina a stento?

    Penso che non solo sia antieconomico tutto questo, ma faccia malissimo al pianeta.

    E nel pianeta ci metto i mezzi, le risorse, il clima, e noi! Questo uso dell'auto tira letteralmente fuori il peggio dalle persone e delle relazioni umane.

    Occorre un ripensamento generale, credo. Anche su questo tema.

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  3. Cara Boh, io puntavo sul fattore economico anche perché mi pare che questo tasto sia quello che più 'attira'. E notavo il controsenso e la contraddizione.

    Hai anche pienamente ragione sul fatto che l'auto riesce a tirar fuori il peggio di noi. L'ho sperimentato di persona. Il guaio è che non te ne accorgi fino a quando qualcuno non te lo fa notare.

    Julo d.

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  4. Reverendo,

    secondo Lei avverrà prima il ripensamento che si augura, oppure la catastrofe malthusiana che ci attende nel caso qualche risorsa non rinnovabile economicamente chiave ci venga a mancare?

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  5. Caro Calgacus, non sono reverendo!

    Sinceramente non so. Vedo i segni di entrambe le cose, ma quale avverrà prima ... bho?!?!?

    Julo d.

    PS: ci si può tranquillamente dare del tu.

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  6. Come ministro nell'Ordine Sacro il titolo le spetta, direi.

    Se sia caduto in disuso in epoca postconciliare in Italia, non saprei, ma mi pare che nel mondo anglosassone si continui ad usarlo per i diaconi, sia Anglicani che Cattolici Romani, spettando invece ai presbiteri ed ai vescovi lo stesso appellativo ma al superlativo.

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  7. Qui nel triveneto la CEI locale ha tolto per i diaconi permanenti anche il titolo di "don". Il ridicolo poi è che le comunicazioni della curia sono indirizzate a "don Julo ...."
    Comunque personalmente non mi piacciono i titoli vari, li trovo alquanto ridicoli, specialmente nella Chiesa.

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  8. ... ok, facciamo Julo e basta allora :)

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  9. Perfetto :-)

    Quanto poi al "reverendo": ricordo che al paese di mia mamma il parroco era noto per il suo amore per il vino. Un giorno gli arrivò una lettera indirizzata "Al molto Beverendo ...."
    ;-)

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  10. Quale utilizzatrice quotidiana di mezzi pubblici, capisco perfettamente la tua sensazione. Osservando il traffico che c'è anche in orario nel quale tipicamente le persone dovrebbero essere al lavoro (tipo metà mattinata di giorno feriale) mi capita di chiedermi: "Ma dove va tutta questa gente?" OK c'è chi deve spostarsi per lavoro ma non possono essere così tanti. Mi piacerebbe fermarli e chiedere ad uno ad uno: "Ma lei dove va? Ci deve proprio andare? E deve proprio prendere l'auto per andarci?"

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  11. Molte, moltissime volte mi sono fatto le tue stesse domande... senza risposta. Io sono uno che, tra i miei parenti ed amici, posso esser considerato lo "strano" perchè prende i mezzi, strapieni e spesso in ritardo, nonostante ci metta il triplo del tempo per andare al lavoro (con relativa alzataccia). Ma sapere di inquinare meno ed allo stesso tempo risparmiare qualche soldo (specialmente di questo periodo) mi rincuora.
    Credo però che la vera riflessione non dobbiamo farla noi "comuni mortali" ma le istituzioni: pensare che ad esempio Roma possiede solo 2 metropolitane (+ altre 2 in costruzione chissà quando disponibili) mentre altre capitali europee già ne hanno a decine e strutturate in modo che quasi tutti prendono i mezzi pubblici fa veramente lasciare sbigottiti.

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  12. Enrica Garzilli/Boh4/6/10 9:32 PM

    Roma purtroppo ha un problema, che è anche il suo vanto e il suo valore: l'archeologia.

    Per questo l'avanzamento delle linee metropolitane è così lento. L'ho visto di persona, scavi qualche metro e trovi il pezzo romano, il mattone medioevale e così via. Mi avevano chiamato anni fa per una specie di mulinello tibetano (che era una bufala tremenda ma si trovava a 5 metri sotto il suolo, chi sa perché). Intorno era pieno di pezzi di ruderi e mezzi archi, cose così, magari incompleti e rotti e rovinati ma c'erano.
    (NB: non sono una specialista di archeologia o di arte orientale, dovevo solo leggere il mantra in sanscrito sul mulinello di preghiera, ma la bufala era evidentissima).

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