21 marzo 2011

Un libro ritrovato


Nell'antologia delle medie c'era un piccolo brano che mi incuriosì molto: parlava di un bambino di 4 anni, Ulysses, che vive ad Ithaca. Nelle note si diceva che il era il co-protagonista, assieme al fratello tredicenne Homer, del libro "La Commedia Umana" di William Saroyan. Trovai il libro, lo lessi tutto e devo dire che mi piacque molto.
Poi nel corso dei fatti della vita l'ho perso. Ma mi era sempre rimasto un po' nel cuore. Qualche giorno fa in una libreria l'ho trovato (l'ha riedito la Marcos y Marcos). Comprato, letto e riamato.
Non ha perso la sua bellezza. Bellezza delle cose piccole e semplici, ma che sono piene di senso, di gioia e di tristezza, di VITA. È commovente senza essere melenso.


Al di là dei nomi 'classici' (per completare il quadro c'è anche una Helen) niente a che vedere con riedizioni o riletture di Iliade od Odissea. La storia si svolge in America durante la seconda guerra mondiale. È una storia della gente tutti i giorni, degli umili che accettano “l’universo”. 
Libro adatto a tutte le età, dai 12 ai 99 anni.






Un uomo che non piange di fronte al dolore del mondo è un uomo per modo di dire. Nel mondo ci sarà sempre dolore. Questo non significa che si debba perdere la speranza. Un uomo vero si sforzerà di eliminare il dolore del mondo. Un uomo meschino non lo vedrà nemmeno, tranne che in se stesso. E un uomo malvagio, per sua disgrazia, porterà al mondo altro dolore, seminandolo ovunque andrà. Ma non è colpa di nessuno, mi sa, perché nessuno ha chiesto di venire al mondo” (p. 169).


La mano di Saroyan è piena di rabbia, una rabbia armena eppure americana: e soprattutto, la sua scrittura è fantastica, lirica fino all'ultimo punto, all'ultima virgola. (John Fante) 

3 commenti:

  1. grazie dell'ottima segnalazione julo

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  2. di niente.

    Dopo averlo letto fammi sapere se la ritieni ancora un'ottima segnalazione

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  3. non subito, perchè ho una lista di libri piuttosto lunga da leggere, ma senz'altro lo tengo in considerazione

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