23 dicembre 2012

Quarta domenica di Avvento


La fiducia in una persona si accresce approfondendo il rapporto con lei, osservando il suo comportamento e infine sentendo cosa dice, ascoltando cosa ci dice.

Proprio per questo san Girolamo ci dice che “l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo stesso”, perché Dio ci tiene tanto a farsi conoscere, a dirci chi è in realtà. 

E lo fa, oltre che come abbiamo visto le volte scorse, anche nella Bibbia. La Scrittura è una finestra aperta sul cuore di Dio: ci rivela i suoi sentimenti verso l’uomo.

E attraverso questi sentimenti ci rivela anche chi siamo per Lui, chi siamo destinati a diventare, qual è il fondamento e il senso della nostra vita, ci incoraggia e ci consola  ci orienta e illumina, ci manifesta tenerezza  ma anche, se occorre, ci rimprovera e ci scuote dal quella pigrizia, da quello smarrimento che troppe volte ci assale.

Tutta la Bibbia è una splendida lettera d’amore che Dio indirizza all'uomo  Prima di dirci cosa dobbiamo fare, ci dice quanto ci ama. Ecco che la sua Parola allora andrebbe letta più che coll'occhio dello studioso, col cuore dell'innamorato. 

Perché solo un cuore innamorato riesce a leggere tra le righe scritte il discorso d’amore che Dio rivolge a te personalmente  Perché spesso è proprio tra le righe che si nasconde il senso profondo dello scritto. Ecco allora che lo spazio tra una parola e l’altra non è più un vuoto ma una finestra aperta su un cuore palpitante d’amore, uno spazio lasciato libero perché si riempia dell’amore divino. Diceva Kierkegaard: “Come un innamorato legge una lettera dell’amata, così devi metterti a leggere la Bibbia”. E il Concilio Vaticano ci dice che la Bibbia, che è stata ispirata dallo Spirito Santo deve essere letta alla luce dello stesso Spirito che l’ha ispirata. In fondo non sono che due modi diversi di dire la stessa cosa: ciò che è stato scritto con Amore va letto con amore.

16 dicembre 2012

Terza domenica di Avvento


Abbiamo visto che la fede è rapporto con Dio. Rapporto che ci porta a scoprire la Sua umiltà. E questa scoperta fa nascere in noi la richiesta del perdono.
È l’incontro con la misericordia di Dio.

Fede è avere, vivere la misericordia.  “Misericordia io voglio e non sacrificio” ci dice Dio per mezzo del profeta Osea e ci ripete Gesù.

Fede è scegliere. Quando si tratta di seguire le convinzioni o la misericordia scegliere la misericordia. Quando si tratta di decidere tra la legge e l’uomo: scegliere la misericordia, l’uomo.

Meglio essere condannati dagli uomini per non aver seguito le norme e i regolamenti  piuttosto che venir condannati da Dio per non aver amato, per non aver seguito il suo esempio. Perché l’esempio che ci da Dio è proprio quello di essere misericordioso: senza nostro merito si è fatto uomo, è venuto in mezzo a noi per portarci tutti da Lui. 

C’è da dubitare di certe fedi arcigne, col dito sempre puntato e la lingua che spara giudizi di condanna a raffica. Sono fedi che dimenticano che tutti abbiamo necessità, bisogno, di essere perdonati. Dimenticano che senza la misericordia divina nessuno si può salvare, e che proprio chi ha fatto esperienza del perdono, della misericordia di Dio è chiamato a perdonare più di tutti, a essere misericordioso più di tutti. 

Perché la fede è un grande dono, ma anche una grande responsabilità. Dobbiamo vivere quello che professiamo. Quanto dell’attuale allontanamento dalla religione non deriva proprio dal nostro non aver vissuto appieno la nostra fede? 

14 dicembre 2012

Anche queste sono soddisfazioni!


Sono circa 10 anni che, letteralmente, non prendo più in mano una chitarra, ma una volta mi ci dedicavo appena potevo. 

Circa 25 anni fa mi misi ad esplorare il mondo delle accordature aperte e dopo un po' di prove e studi riuscii a trascrivere in tablatura tutta una canzone di Joni Mitchell

Mi sembrava un lavoro ben fatto, molto fedele all'originale, per cui lo pubblicai in rete in un sito americano di spartiti. Dopo qualche anno questo sito venne chiuso per problemi di copyright, e io mi dimenticai di tutta la faccenda.

Un mesetto fa una mia amica mi disse che aveva scoperto in rete una cosa di me che proprio non sospettava. Io pensai che fosse la mia frequentazione su questo forum   e invece disse che non sapeva che suonassi la chitarra. Mi raccontò che lei e il marito erano tra i fondatori del fan-club italiano di Joni Mitchell, e che alcune sere prima, cercando in rete, aveva trovato quella mia trascrizione. Io le dissi che adesso ero io a scoprire una cosa di lei che non sapevo, e che quella trascrizione era una cosa vecchia, risalente a oltre 20 anni fa.
E tornai a dimenticarmi del tutto (capite perché i miei figli mi chiamano Alzhi?   )

Oggi pomeriggio mi ascoltavo in streaming una radio americana di musica dei soli anni 70 e mandarono quella canzone. Mi ricordai di tutta la faccenda e andai a ricercare dove avesse trovato quel mio lavoretto.

Devo ammettere che vedere il mio nome e cognome mi ha fatto un certo effetto. Forse come lavoro non era poi tanto mal fatto.

Anche queste sono soddisfazioni!

09 dicembre 2012

Seconda domenica di Avvento


Se la fede è rapporto con Dio, questo ci aiuta anche a capire meglio il Natale. Un rapporto può crescere, approfondirsi solo con la vicinanza, con la frequentazione quotidiana, con la condivisione delle nostre gioie e dei nostri dolori, dei nostri successi e delle nostre sconfitte.

Ecco allora che l’Emmanuele, il Dio con noi, non è un dio che viene tra noi per controllarci, per spiarci, ma viene per non abbandonarci, per esserci vicino, perché non riesce ad accettare la nostra solitudine, non riesce ad avere pace se non l’abbiamo noi per primi.

Ma soprattutto Gesù ci mostra un aspetto di Dio a cui raramente pensiamo, ma che s. Francesco aveva ben presente: Dio è umiltà.

Fede allora è scoprire che Dio non se ne sta lassù nel cielo a giudicare noi dall’alto della sua potenza, forte della sua perfezione e della sua onniscenza. 

No! Dio nel suo amore, nella sua umiltà si spoglia delle sue vesti di splendore, si spoglia della sua onnipotenza e si riveste delle umili vesti umane, della limitata e imperfetta carne umana. 

E allora per trovarlo, per essere in relazione con Lui, per lasciarlo entrare nella nostra vita, nel nostro cuore, non dobbiamo far altro che cercare l’umiltà, vivere l’umiltà. Lo troveremo, ma nell’umiltà di una stalla, di una croce; nell’umiltà degli ultimi, dei derelitti, dei rifiutati dalla società, nei calpestati dai potenti. Non lo troveremo in discorsi dotti, ma in una mano che si tende per accarezzare e per aiutare, in un cuore che palpita di compassione. 

E l’incontro con la Sua umiltà ci farà  ammettere la nostra distanza, la nostra inadeguatezza, la nostra incoerenza. E chiederne apertamente perdono.

02 dicembre 2012

Prima domenica di Avvento


Stiamo vivendo l’anno della Fede.

Nel vangelo di Luca, ad un dato momento Gesù pone un interrogativo per certi versi tremendo: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18,8); inoltre spesso, dopo averli ripresi per la loro poca fede,  esorta i discepoli a pregare perché Dio accresca la loro fede.

È chiaro quindi che la fede è una cosa molto importante. Ma cos'è la fede? cosa intende Gesù quando parla di fede?

Non è credere che Dio esiste: gli ebrei lo credono fermamente. Non è neanche credere che per salvarsi si devono seguire i Comandamenti: i farisei seguivano fedelmente non solo i 10 comandamenti ma anche le oltre 600 regole ebraiche e Gesù non è decisamente tenero con loro!

Per capire meglio il significato ci può aiutare una parola che ha la stessa radice di fede: fiducia. La fiducia in una persona nasce da un rapporto non superficiale. 

Allora la fede che ci indica Gesù è il rapporto sempre più profondo, sempre più intimo con il Padre. Attraverso Gesù noi scopriamo il Padre che ci ama, e non il dio che esige, il Padre che ci viene a cercare e non ha pace fino a quando non ci ha trovato e riportato a casa, e non il dio pronto a condannarci e ad abbandonarci ad ogni nostra più piccola distrazione.

Fede è amare Dio, ma soprattutto lasciarci amare da Lui, cercare di fare qualcosa di bello per Lui, ma soprattutto scoprire tutto ciò che di stupendo Lui fa ogni giorno per noi.