17 febbraio 2013

Prima domenica di Quaresima


Ogni domenica durante la Messa noi diciamo: “Credo in Dio”. E lo diciamo e pensiamo anche altre volte nel corso delle giornate.

Ma la sofferenza, e quella dei piccoli e degli innocenti in particolare, ci fa scandalo, e tante volte mette in crisi la nostra idea di Dio. Ma Dio non esiste in modo astratto. Se Dio rimane solo un nome (per quanto bellissimo), un’idea (per quanto sublime), un principio morale (per quanto elevato e nobile), allora rimane muto e impotente di fronte alla sofferenza e alla morte. Ma un dio così non ha niente da dire all'uomo, un dio così è realmente l’oppio dei popoli, è realmente una costruzione umana. Ma un Dio così non esiste. Dobbiamo avere la forza di ammetterlo a noi stessi per primi  e il coraggio di proclamarlo al mondo: un Dio così non esiste.

È Gesù di Nazareth, vivo per sempre, che mi svela il vero volto di Dio, che mi fa conoscere chi è veramente Dio: Dio è il Padre, è suo Padre, è il Padre che lo ha generato come Figlio prediletto attraverso il dono di tutto il suo Spirito di amore e di vita.

Solo così esiste Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo; una relazione d’amore fra tre persone vive così forte e totalizzante che ne fa una sola identità, una sola volontà. 

Gesù, lungo tutta la sua vita, ha chiamato Dio proprio così: Abbà. Cioè papà, il termine affettuoso, intimo, con cui un figlio di rivolge al proprio genitore. E Dio era il suo vero Papà, ed è per questo che era ed è il Papà vero di tutti, il Papà che ama il suo Figlio e attraverso Lui tutti i figli, donando loro il suo Spirito di amore e di vita.

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