06 aprile 2014

quinta domenica di Quaresima

C’è, in questi giorni, una pubblicità in cui un’attrice famosa entra in un locale e vede che tutti sono legati con dei fili di argento e brillanti, quando si accorge che anche lei ha questi fili, li rompe e se ne va. Il messaggio è chiaro: siamo tutti dei burattini, degli schiavi, ma se usi il prodotto reclamizzato potrai rendertene conto e liberarti.

A parte il fatto che sostituire una dipendenza con un’altra non è mai liberante, che nessun oggetto è mai liberante, però questo spot è in fondo molto reale: tutti noi abbiamo dei ‘fili di brillanti’, dei fili d’oro preferisco chiamarli, che ci legano, ci frenano. Alcuni sono molto subdoli: sembra che ci aiutino, ci liberino, ci salvino, ma in realtà ci rendono schiavi. La bibbia li chiama ‘idoli’.

Una canzone degli anni 60 diceva che ‘il denaro ed il potere sono trappole mortali’ e in effetti questi sono i due idoli più forti e più comuni, ma non sono i soli. Ogni volta che un oggetto, un’idea, diventano assoluti, che prendono la totalità dei nostri pensieri e desideri, allora stanno diventando idoli.

La libertà non è facile. Richiede attenzione, vigilanza. Più su sé stessi che sugli altri. Cadere nell’idolatria e nella schiavitù è la cosa più facile di tutte.

Lo sa molto bene il Signore. Difatti il primo dono che fa a Israele dopo averlo liberato è il Decalogo. Dio ci ha creato liberi e ci vuole liberi. È per questo che fa di tutto, anche farsi mettere in croce, per liberarci. Ma sa anche molto bene che siamo deboli, che alla minima difficoltà iniziamo, come gli ebrei nel deserto,  a rimpiangere le cipolle d’Egitto e a detestare la libertà. E allora ci dona questi cartelli indicatori che ci avvertono quando stiamo per cedere la nostra libertà per un piatto di cipolle: i 10 comandamenti! Questi ci dicono che ogni volta che iniziamo a pensare che la nostra felicità sta in un oggetto, iniziamo ad esserne schiavi; ogni volta che iniziamo a odiare una persona, l’odio ci fa suoi schiavi; ogni volta che vogliamo usare una persona noi la violentiamo, e diventiamo schiavi del nostro desiderio, e così via.

Il decalogo non è una catena che vuole limitare i nostri movimenti e la nostra libertà. Tutt’altro. È il GPS che Dio ci dona per indicarci la strada per la libertà e quindi verso di Lui.

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