17 gennaio 2015

2 DOMENICA TEMPO ORDINARIO

"Che cosa cercate?" domanda Gesù ai due discepoli. Una domanda che riecheggia molto quella che farà al cieco nato "Cosa vuoi che io ti faccia?".

Noi siamo portati a pensare a cosa possiamo fare per Dio, anzi, il più delle volta abbiamo un po' paura di cosa Dio ci possa chiedere, le parole che il serpente disse ad Eva risuonano nella nostra mente. 
Invece Dio è venuto sulla terra, 
è venuto tra noi, 
per mettersi al nostro servizio
Non è venuto per dirci cosa dobbiamo fare per Lui,
    ma per chiederci cosa Lui può fare per noi; 
non è venuto per dirci cosa vuole, 
    ma per chiederci cosa vogliamo noi.

Ma questa domanda ci rivela anche un'altra cosa. Troppo spesso neanche noi sappiamo cosa cerchiamo, cosa vogliamo. Il nostro cuore è tirato di qua e di la da tantissimi desideri, a volta anche contrastanti. È difficile per noi avere quello che i Padri chiamavano "un cuore indiviso", un cuore cioè che vuole una cosa sola, che cerca una cosa sola. E tutti i vari desideri, le varie aspirazioni, indirizza a questo unica meta. 

Con sole tre parole Gesù ci svela il vero volto e il vero cuore del Padre, ma anche ci svela una parte di noi. 
Ci dona un Dio che ci ama, e ci dona una via per la nostra felicità già qui su questa terra.

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