13 gennaio 2022

Donare il 'di più' - 16/1/2022 - II Domenica tempo ordinario

Nozze di Cana - Santuario san Giovanni Paolo II - Washington
(p. M. Rupnik s.j.)

 

Colpisce che il primo miracolo di Gesù non sia all'insegna del necessario, ma del 'di più', oserei dire del superfluo. Infatti non ha moltiplicato il pane per degli affamati né ha guarito degli ammalati. Ha procurato del vino a chi, come fa notare il direttore del banchetto, ha «già bevuto molto».
Gesù proclama subito che è venuto per portare a tutti l'amore del Padre, per festeggiare pienamente la riunificazione familiare tra Dio e tutti i suoi figli. È venuto per proclamare, e vivere, la gioia della festa, il banchetto nuziale del ritrovato amore tra l'umanità e Dio.
Inoltre il fatto che venga a donare il 'di più' è proprio la prova che il Signore dona sempre il centuplo, Lui ci ripaga sempre "con una misura traboccante".
Lui non ci dona quello che meritiamo (e per fortuna!), ma più di ciò che necessitiamo.

Ma c'è da dire che a volte il superfluo si dimostra indispensabile. A volte un povero ha bisogno di un fiore prima che di un piatto di minestra, di un sorriso più che di un'elemosina, della nostra attenzione più che del nostro aiuto.
Prima che dargli la nostra compassione dovremmo cercare di restituirgli la sua dignità.
Bisogna imparare ad amare anche con un pizzico di fantasia, portando anche l'inatteso, l'imprevedibile.

Piccola postilla
Dal punto di vista liturgico siamo entrati nel "tempo ordinario". Questa definizione non mi piace proprio. Il tempo non è mai 'ordinario', ma soprattutto non lo può essere la domenica, 'Pasqua della settimana'. Il tempo è un dono che ci fa il Signore, per cui è sempre sorprendente, inaudito. È sempre "straordinario".
Dovremmo imparare a celebrare la liturgia della meraviglia, perché dovremmo essere sempre consapevoli che il tempo ci è regalato, ed è un dono insolito e meraviglioso.


(Is 62,1-5; Sal 95; 1Cor 12,4-11; Gv 2,1-11)


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