19 dicembre 2010

Quarta domenica d'Avvento

Così fu generato Gesù” Inizia in questo modo la nuova traduzione del vangelo di Matteo che leggiamo oggi. “Ecco come avvenne la nascita di Gesù” diceva invece la vecchia traduzione. Quale che sia la traduzione migliore, resta il fatto che il racconto che segue, a ben guardare, non è che spieghi poi molto.

È una spiegazione che ti prende per mano solo per un pezzo di strada. Ti conduce solo fino ad un certo punto. Poi ti abbandona sull’orlo di un precipizio.

E a questo punto si tratta di scegliere: da una parte c’è la logica umana, la dimostrazione razionale. Dall’altra la possibilità di sfiorare l’infinito di Dio, la vertigine del mistero. È un passo che più che spiegare ci pone un mucchio di domande.

  • Consumarsi gli occhi al lume di una candela, oppure chiuderli completamente abbagliati dalla luce di Dio?

  • Parlano di più i dotti discorsi dei sapienti, o il silenzio stupefatto di Maria?

  • Perché Dio ci chiama, quasi esige la nostra collaborazione, ma poi fa tutto Lui, quasi che gli fossimo d’impaccio?

  • Come mai il Signore ricorre agli strumenti umani, ma nello stesso tempo ne fa a meno?

  • Perché sceglie la via della carne, ma per riportare tutto alla potenza dello Spirito?

C’è una grande differenza tra cronaca e rivelazione. Nella rivelazione c’è sempre una parte non spiegata, una parte di mistero. Anche noi, come Giuseppe, a volte siamo tentati di “ripudiare”, magari in segreto, il mistero. Ma dobbiamo renderci conto che una volta rigettato il mistero, corriamo il rischio di rimanere al buio.

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