È una spiegazione che ti prende per mano solo per un pezzo di strada. Ti conduce solo fino ad un certo punto. Poi ti abbandona sull’orlo di un precipizio.
E a questo punto si tratta di scegliere: da una parte c’è la logica umana, la dimostrazione razionale. Dall’altra la possibilità di sfiorare l’infinito di Dio, la vertigine del mistero. È un passo che più che spiegare ci pone un mucchio di domande.
- Consumarsi gli occhi al lume di una candela, oppure chiuderli completamente abbagliati dalla luce di Dio?
- Parlano di più i dotti discorsi dei sapienti, o il silenzio stupefatto di Maria?
- Perché Dio ci chiama, quasi esige la nostra collaborazione, ma poi fa tutto Lui, quasi che gli fossimo d’impaccio?
- Come mai il Signore ricorre agli strumenti umani, ma nello stesso tempo ne fa a meno?
- Perché sceglie la via della carne, ma per riportare tutto alla potenza dello Spirito?
C’è una grande differenza tra cronaca e rivelazione. Nella rivelazione c’è sempre una parte non spiegata, una parte di mistero. Anche noi, come Giuseppe, a volte siamo tentati di “ripudiare”, magari in segreto, il mistero. Ma dobbiamo renderci conto che una volta rigettato il mistero, corriamo il rischio di rimanere al buio.
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