21 marzo 2024

Dio è dall'altro capo della tua croce - 24/3/2024 - Domenica delle Palme

Gesù e Simone di Cirene
(Sieger Köder)



Davvero misteriosa la Via Crucis: Dio entra nella sofferenza umana, la porta sulle proprie spalle; però nello stesso tempo offre all'uomo la possibilità di condividere il suo dolore, di partecipare alla sua Passione, di dargli una mano a portare la croce. L'episodio del Cireneo ci racconta questo mistero. Dio che interviene nella pena dell'uomo e l'uomo che interviene nella pena di Dio; Dio che porta il peso dell'uomo e l'uomo chiamato a portare il peso di Dio.
Quando scopriamo questo, allora la croce, da sofferenza personale e faticosa, diventa sofferenza partecipata. Allora ogni circostanza dolorosa, da qualcosa che 'mi' capita, diventa qualcosa che 'ci' capita. Questo perché non siamo più noi a portare la nostra croce, ma ci scopriamo ad essere coloro che aiutano Gesù a portare la nostra croce.

Non c'è salvezza senza partecipazione;
non c'è redenzione senza fatica condivisa;
non c'è croce, ma neanche felicità, solitaria
.

Certo non è una cosa facile, difatti il Cireneo è stato requisito, obbligato. Di fronte alla croce voglio girare al largo, dire che è troppo per le mie forze, che non è giusto, mi chiedo che male abbia mai fatto per meritarmi tutto questo. Invece è questa la croce che oggi devo portare, proprio nel momento meno opportuno, proprio nelle circostanze meno propizie.
Ma anche di fronte alla croce degli altri si scantona facilmente, si finge di non vedere. 'Sono cose che succedono' si dice sperando che succedano sempre e solo agli altri.
Troppo spesso dimentichiamo che a Gesù è capitata, nello stesso nostro momento, la stessa nostra cosa. Quando c'è di mezzo la croce, ogni croce, lui c'è già, lui è già sotto quel peso, l'ha già portato e lo porterà fino alla fine del mondo. Una sola cosa gli manca: la mia presenza accanto a lui.

Chi come me ha studiato il catechismo di Pio X ricorda che una delle prime domande era "dov'è Dio?". Dopo tanti anni non ricordo più la risposta esatta, però oggi saprei ugualmente dare una risposta: "Dio è all'altro capo della croce". Della mia croce. Ma anche della croce dell'altro. Dovunque ci sia una croce, non c'è che da tirarla su e siamo certi che dall'altra parte c'è Lui. Adesso sappiamo dove trovarlo!

Ma il Cireneo ci insegna anche che ogni croce la debbo portare per un tratto più o meno lungo, ma poi alla fine è Lui che ci sale sopra e mi sostituisce. E sale sulla mia croce. Gesù mi chiede di sollevare e di portare la mia croce e di andargli dietro fino al momento in cui Lui ne prenderà possesso con i chiodi, e la farà sua definitivamente.
È proprio per questo che noi non siamo dei condannati, ma dei graziati.



Parla Simone il Cireneo
Simon the Cyrenian Speaks


Egli non mi disse una parola,
Eppure mi chiamò per nome;
Egli non mi fece neppure un cenno,
Eppure io capii e venni.
Dapprima dissi: «Non voglio portare
La sua croce sulla mia schiena;
Egli vuole caricarmela addosso
Solo perché la mia pelle è nera ».

Ma Egli moriva per un sogno
Ed era molto mite,
E nei suoi occhi splendeva una luce
Che gli uomini fanno molta strada per trovare.

Fu Lui a conquistare la mia pietà;
Ho fatto solo per Cristo
Ciò che tutta Roma non avrebbe potuto ottenere
Con lividi di frustate o sassate.

He never spoke a word to me,
And yet He called my name;
He never gave a sign to me,
And yet I knew and came.
At first I said, "I will not bear
His cross upon my back;
He only seeks to place it there
Because my skin is black."

But He was dying for a dream,
And He was very meek,
And in His eyes there shone a gleam
Men journey far to seek.

It was Himself my pity bought;
I did for Christ alone
What all of Rome could not have wrought
With bruise of lash or stone.

Countee Cullen (1903 - 1946)



Letture:
Isaia 50,4-7
Salmo 21
Filippesi 2,6-11
Marco 14,1-15,47


Nessun commento:

Posta un commento

È buona cosa firmare sempre i propri messaggi. I commenti anonimi vengono accettati, ma preferirei sapere con chi parlo.