11 aprile 2024

L'intoccabile chiede di essere toccato - 14/4/2024 - III Domenica di Pasqua

Gesù effonde lo Spirito sugli Apostoli nel Cenacolo



La scena del Vangelo di oggi avviene giusto una settimana prima della storia di Tommaso descritta la settimana scorsa.
Una cosa mi ha colpito subito: nel brano della settimana scorsa tutti, ancora fino ai nostri giorni, si scandalizzano perché Tommaso voleva toccare Gesù; ma qui è Gesù che dice «Toccatemi».
Il giovedì sera Gesù aveva detto "mangiatemi", adesso dice "toccatemi".

Noi abbiamo l'idea che una cosa 'sacra' è una cosa lontana, da guardare a distanza, qualcosa che se la tocchiamo la roviniamo, la sporchiamo, la sconsacriamo. Non parliamo poi di Dio... ci è rimasta troppo spesso la mentalità dell'Antico Testamento per cui Dio non lo potevi neanche vedere, pena la morte, figuriamoci poi toccarlo!
'Dio è l'intoccabile per antonomasia, la sola idea di farlo è una bestemmia', dicono i creduloni.
Ma è Gesù stesso che li smentisce, che chiede di essere toccato.
L'intoccabile chiede di essere toccato. E ri-toccato ancora.
Chiede di essere toccato perché il tatto è una memoria, il tocco ha una sua memoria.
«Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture». Guarire è toccare, e toccare ancora, con amore ciò che prima è stato toccato, o anche solo guardato, con timore quando non con paura. Gesù, Dio, ha fame delle nostre carezze!

Dio si è fatto uomo proprio per ribaltare, per mandare con le gambe all'aria la nostra idea di Dio. Con l'Incarnazione ...
- non siamo più noi che dobbiamo cercare di salire fino a Dio, ma è Lui che scende fino a noi (e anche più in basso);
- non siamo più noi a doverlo servire, ma è Lui che si china fino a lavarci i piedi;
- non siamo più noi a dover fargli dei doni, ma è Lui che di copre di regali senza che neanche glieli chiediamo, senza che neanche li meritiamo (vedi il Magnificat).

Noi siamo abituati a cercare un senso, una spiegazione a ciò che ci è accaduto, dopo che ci è accaduto. Gesù anche qui mette tutto sotto sopra. Prima, durante i tre anni di vita pubblica, non ha fatto altro che spiegare ai discepoli cosa sarebbe accaduto, e adesso presenta la realizzazione di quanto aveva spiegato. È anche a causa di tutto questo che i discepoli, prima non capivano "cosa volesse dire resuscitare dai morti", e dopo fanno fatica a riconoscerlo.

Tornato dai suoi amici, Gesù accende in loro la luce della memoria. Perché la risurrezione è una lampada che fa luce sui passi che hai già fatto, il presente illumina il passato, la speranza riaccende la memoria. Si accorgono, per mezzo di una cena a base di pesce, che stando con Lui non s'illumina il futuro, ma si comprende ciò che è stato. E trovano così la forza di continuare.
E ripensando al discorso del chicco di grano e della spiga, capiscono (e noi con loro) che:
"La spiga è il chicco che ha mantenuto la promessa di diventare grande.
La spiga non è chicco che ti abbandona.
È un chicco pronto a sposarti
" (don Marco Pozza)



Letture:
Atti 3,13-15.17-19
Salmo 4
Prima Giovanni 2,1-5
Luca 24,35-48


2 commenti:

  1. Un paio di sere fa, a cena, la mamma malata di un'amica mi ha chiesto ragione della mia fede in Dio; con interesse, ammirazione, "invidia buona", per citare le sue parole.
    I vecchi di una volta, diceva, non fanno testo: tutti credevano perché la cultura era tutta lì. Ma tu?
    È vero, io, altra generazione, come "tutti", appena possibile ho preso il largo. E ho vissuto per vent'anni abbondanti lontano da Dio.
    Poi non sono stata io a voler tornare sui miei passi: vivevo tranquillamente senza, facevo del mio meglio per il mio prossimo, non sentivo necessità di valori aggiunti.
    Perché il Signore sia tornato a riprendermi, questo non so. Ma è di fatto successo.
    E quando è successo, la mia vita ne è stata sconvolta: "E adesso!?"
    In particolare temevo: "E come lo spiego??? Come mi GIUSTIFICO?"
    ...ma poi è stato tutto semplice, le parole mi sono sempre venute. E il bello è che mi sono presto resa conto che facevano breccia!
    Il motivo è uno: quando ebbi la conversione, non vidi percorsi tracciati per il futuro, zero assoluto, ma compresi pienamente i passi che mi avevano condotto LI'.
    Lettura chiara, incontrovertibile, a garanzia di non poter far altro che accettare quanto avvenuto.
    Come una lampada sul passato, che mi ha dato appunto dato la forza di continuare.


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