13 marzo 2025

Dal deserto alla visione - 16/3/2025 - II Domenica Quaresima

Trasfigurazione (vetrata)
église de la Réconciliation - Taizé
(foto J.C.)

 
 
Continua il cammino quaresimale. Dal deserto passiamo alla visione. Dalla domenica del buio delle tentazioni a quella della luce sfolgorante.
In ognuno di noi c'è un seme di luce posto nel nostro intimo più profondo. E questo seme brama di schiudersi, di aprirsi al mondo. Siamo gravidi di luce, ma non solo noi, infatti «tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22).
Ogni essere umano è come un'icona non ancora terminata, dipinta però su un fondo d'oro luminoso e prezioso, un cuore di luce: la somiglianza con Dio. Vivere non è altro che la fatica aspra e gioiosa allo stesso tempo, di liberare tutta la luminosità e la bellezza nascoste in noi.
Sul Tabor la forza della luce è tale da confondere Pietro che «non sapeva che cosa diceva». Però sul monte questa luce rimane esterna all'uomo.
 
Perché diventi forza interiore, ci sono da percorrere i due sentieri indicati dal brano.
 
«Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto». Gesù si trasfigura mentre prega. La preghiera ci trasforma, diventiamo ciò che guardiamo con gli occhi del cuore. L'uomo diventa ciò che ama, diventa ciò che prega. Così la preghiera inizia ad illuminare l'anima, per poi illuminare il volto dell'orante. "La luce del Tabor, scintilla impercettibile o fiume di fuoco, ci è ancora e sempre donata, nella Parola, nel Pane e nel vino, nell'amore" (Olivier Clément).
 
La seconda strada è un verbo, ed è il vertice del racconto: «Ascoltatelo». Ascoltarlo col cuore significa venire trasformati. La sua Parola guarisce, fa fiorire la vita, cambia il cuore, è luce nella nostra notte.
 
Spenta la luce della Trasfigurazione, resta Gesù solo, parola definitiva di Dio. Il Padre ha preso la parola per scomparire dietro la parola del Figlio: «ascoltate Lui».
La fede giudaico-cristiana è una religione dell'ascolto: sali sul monte per vedere, e sei rimandato all'ascolto; scendi dal monte, e ti rimane nella memoria l'eco dell'ultima parola: Ascoltatelo. La visione cede all'ascolto.
 
Il mistero di Dio, come quello dell'uomo, è ormai tutto in Gesù. Quel Volto di luce è il punto di arrivo, la meta definitiva del creato. Ma se adesso splende di luce, nell'ultima notte, sul monte degli ulivi, stillerà sangue. Sangue e luce sono inseparabili: la verità risplende non solo sulla montagna dell'estasi, ma nel cuore stesso delle sofferenze degli uomini, della loro morte.
La croce senza la trasfigurazione è cieca; la trasfigurazione senza la croce è vuota. Il cristianesimo è tenere insieme croce e pasqua in un Volto intriso di dolore e bagnato di luce.
Lacrime che scavano solchi di luce nel volto degli uomini e delle donne.
 
 

 
Letture:
Genesi 15,5-12.17-18
Salmo 26
Filippesi 3,17- 4,1
Luca 9,28-36
 
 

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