27 marzo 2025

Un Padre troppo buono - 30/3/2025 - IV Domenica Quaresima - Lætare

 
Il ritorno del figliol prodigo
Marc Chagall
Dipinto su tela - 1975

 
Alla fine del prologo al suo Vangelo, Giovanni ci spiega la missione di Gesù: "rivelarci il vero volto di Dio" (cfr. Gv 1, 18). Gesù ci rivela un Dio che è prima di ogni altra cosa un Padre. Ma non un padre arcigno, corrucciato, sempre pronto al giudizio, un padre-padrone insomma.
 
Quello che ci rivela Gesù nel brano di oggi è un Padre che è misericordia, comprensione e incoraggiamento. Un Padre che non aspetta il tuo pentimento per poi perdonarti, ma che col suo perdono spera che tu ti penta. E questo perché «questo figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato»».
È un padre che non costringe ma ti libera, non pretende ma ti attende con infinita pazienza, non si offende ma ti corre incontro, non punisce ma ti abbraccia e bacia, ti restituisce la bellezza dell'abito nuovo, ti dona l'anello della signoria, fa festa per te e con te. Non condanna ma salva, non rinfaccia ma attende, ascolta e accoglie.
 
La conversione non è quindi una questione di volontà o un atto psicologico interiore. La conversione è soprattutto fare l'esperienza di chi è veramente Dio; è smettere di pensare a 'Dio giudice' e iniziare a pensare al 'Padre amoroso e misericordioso'. È iniziare a vivere questo Padre che abbraccia, che bacia e fa festa sempre per il figlio, per tutti i suoi figli, che è come una madre sempre disponibile perché completamente vulnerabile di fronte al figlio delle proprie viscere.
La vera conversione non parte né dal rimorso per il proprio peccato né dall'essere smascherati nella propria pseudo-giustizia, ma può essere solamente il frutto dello Spirito Santo nell'esperienza donata dal Figlio Gesù dell'amore misericordioso del Padre. Conversione non è guardare il proprio peccato, ma avere occhi solo per l'amore di Dio.
 
Però un Dio così non è facile da accettare. Siamo troppo spesso d'accordo col figlio maggiore; pensiamo che, se non ci fosse questa storia del Paradiso... In fondo il peccato sembra molto più divertente della virtù. Siamo talmente presi dal capretto che non abbiamo avuto il coraggio di chiedere, che non ci rendiamo conto che la gioia dell'amore del Padre è la festa più meravigliosa che ci sia, una festa che è di ogni istante di vita.
Un Dio che ci perdona in modo che possiamo renderci conto di aver sbagliato, ci spiazza, è totalmente al di fuori dei nostri schemi mentali.
Chi sa di aver sbagliato riesce ad accettare il perdono gratuito, ma chi si ritiene 'giusto' si scandalizza.
È molto difficile lasciarsi amare. È proprio vero, la conversione più difficile è quella dei 'buoni'.
 
 

 
Letture:
Giosuè 5,9-12
Salmo 33
2Corinti 5,17-21
Luca 15,1-3.11-32
 
 

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