Dagli Atti degli Apostoli:
“E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo".”
Certo che gli Apostoli, anche dopo tre anni di vita insieme a Gesù, nei momenti importanti dimostrano una scarsa conoscenza del Maestro. Già una domenica, andati per trovarlo al Sepolcro, si sentono dire che lo stanno cercando nel posto sbagliato (“perché cercate tra i morti colui che è vivo?”). E anche adesso si sentono rimproverare.
Troppe volte anche noi cerchiamo Dio là dove Lui non c'è, o almeno dove non c'è più perché andato altrove. Ma quello che più mi colpisce è la frase di oggi: "Perché state a guardare il cielo?". Troppo spesso dimentichiamo che noi NON crediamo in un Dio che se ne sta lassù in alto e che si occupa dell'uomo standosene comodo in cielo. Noi crediamo in un Dio INCARNATO, in un Dio che è sceso in mezzo a noi, si è fatto come noi, in un Dio che si è sporcato i piedi sulle nostre strade e le mani con le nostre sozzure.
Da Gesù in poi, se vogliamo trovare Dio, non dobbiamo guardare il cielo, ma dobbiamo guardare la terra.
Non ricacciamo in cielo quel Dio che è venuto tra noi. Sarebbe il più grande affronto che possiamo farGli.
Pace e benedizione