06 marzo 2025

Quaresima: dal deserto delle tentazioni al giardino della Resurrezione - 9/3/2025 - I Domenica Quaresima

 
Le tentazioni di Gesù nel deserto
mosaico (XIII secolo)
Basilica di San Marco, Venezia

 
Inizia la Quaresima, cammino che va dal deserto di pietre e tentazioni al giardino del sepolcro vuoto, fresco e risplendente nell'alba della Resurrezione. Quindi un cammino verso la vita più piena. Dalle ceneri sul capo alla luce che «fa risplendere la vita» (cfr. 2Tm 1,10).
Il deserto e il giardino sono luoghi biblici che contengono un progetto di salvezza integrale che avvolgerà e trasfigurerà ogni cosa esistente, l'umanità e tutte le creature.
La Quaresima non è solamente un percorso di penitenza, è soprattutto un cammino di riconciliazione e comunione; non di sacrifici ma di germogli. L'uomo non è solamente polvere o cenere, ma è figlio di Dio e simile a un angelo (cfr. Eb 2,7) e la cenere posta sul capo non è segno di tristezza ma di nuovo inizio. Siamo invitati alla ripartenza sempre e comunque, anche incominciando dal quasi niente di un pizzico di cenere tra i capelli.
 
Le tentazioni nel deserto sono la prova cui è sottoposto il progetto di Gesù sul mondo e l'uomo, il suo modello di Messia, inedito e stravolgente, e il suo stesso modo di essere Dio. Ma sono anche le tentazioni di sempre di ogni essere umano. C'è un crescendo nelle tre prove: vanno da me, agli altri, a Dio.
 
La prima tentazione: pietre o pane? Una piccola alternativa che Gesù fa saltare. Siamo fatti per cose più grandi; il pane è buono, è nel Padre Nostro, è indispensabile, ma più importanti ancora sono altre cose: le creature, gli affetti, le relazioni. È l'invito a non accontentarsi, a non ridurre i nostri sogni a denaro o ad oggetti.
 
Poi il tentatore alza la posta. È come se il diavolo dicesse a Gesù: Vuoi cambiare il mondo? Allora usa il potere, la forza, occupa i posti chiave. Sei un illuso se pensi di salvare il mondo con niente, con l'amore, addirittura con la croce! Vuoi avere gli uomini dalla tua parte? Assicuragli pane e divertimento, allora ti seguiranno!
Ma Gesù vuole liberare l'uomo, non impossessarsene. Lui sa che il potere non ha mai liberato nessuno. Dio non cerca schiavi ossequienti e osannanti, ma figli che siano liberi, generosi e amanti. Il male del mondo non sarà vinto da altro male, ma dal silenzioso e nascosto lavorio di cuori buoni e giusti.
 
L'ultimo gradino demolisce la fede facendone l'imitazione: "Chiedi a Dio un miracolo". E ciò che sembra essere il massimo della fede, ne è invece la caricatura: non fiducia in Dio ma ricerca del proprio vantaggio, non amore di Dio ma amore di sé, fino alla sfida: Buttati e verranno gli angeli.
Gesù risponde che non verranno gli angeli, ma «la Parola opera in voi che credete» (1Ts 2,13). Dio interviene con il miracolo umile e tenace della sua Parola: lampada ai miei passi; pane alla mia fame; mutazione delle radici del cuore perché germoglino relazioni nuove con me stesso, con gli altri, con il creato e con Dio.
 
 

 
Letture:
Deuteronomio 26,4-10
Salmo 90
Romani 10,8-13
Luca 4,1-13