04 gennaio 2024

Dio si nasconde in mezzo ai peccatori - 7/1/2024 - Battesimo del Signore

Battesimo di Cristo
Mosaico della cupola del
Battistero degli ariani - Ravenna



Marco, nel suo Vangelo (che è anche il più antico dei quattro), non parla della nascita di Gesù, ma inizia il suo racconto con la nascita della sua missione. Sembra quasi che abbia fretta di descrivere lo svolgersi dell'Annuncio che dona gioia (è questo il significato della parola 'Vangelo'). Difatti in questo passo troviamo il primo «subito» della lunga serie che scandisce questo Vangelo, e che qui sottolinea l'urgenza della missione del Cristo.

Gesù si mette in file con i peccatori. Lui è solidale col suo popolo incamminato sulla strada della conversione. Non si presenta 'separato' dagli altri, ma mescolato, nascosto nella schiera dei peccatori.

Ma sono tre i punti principali di questo brano:
   - i cieli "squarciati"
   - la discesa dello Spirito
   - la voce

I "cieli chiusi" nell'Antico Testamento indicano il muro di separazione tra Dio e l'uomo in conseguenza del peccato. Ma adesso Dio esaudisce la preghiera del profeta Isaia: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi!» (Is 63, 19). I cieli squarciati proclamano che è finito il tempo dell'inimicizia tra gli uomini e Dio, che è crollato il muro di separazione. Che inizia anche a frantumarsi il potere del male.
Ma se si è dissolto il muro di separazione, significa che adesso è la terra che diventa la casa di Dio. Adesso è offerta a tutti la possibilità di vedere il Figlio di Dio che cammina sulle nostre strade.
Se si squarciano i cieli, è per indicare che adesso dobbiamo puntare con maggiore attenzione gli occhi sulla terra. Dal momento che Qualcuno è disceso in mezzo a noi, si tratta di guardarci attorno, e non in alto: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo?» (At 1, 11)

Lo Spirito Santo che discende sotto forma di colomba ricorda lo Spirito che all'inizio della creazione aleggiava sulle acque primitive per fecondare il caos e mettervi ordine. Lo Spirito che era presente all'inizio della creazione, è presente anche ora ad indicare l'inizio della nuova creazione. Col Battesimo di Gesù "inizia una storia, la storia del mondo nuovo" (Franz Jehan Leenhardt).
E il posarsi dello Spirito su Gesù indica un riconoscimento da parte di Dio, un'investitura ufficiale.

I cieli che si aprono e lo Spirito che scende indicano che è anche finito il tempo del silenzio. E difatti si sente una voce. È Dio che prende la parola, che indica suo Figlio. Ma è anche la Parola di Dio che si fa carne, che si fa presenza viva in mezzo a noi.

Il Vangelo di Marco si apre e si chiude con la stessa affermazione dell'identità di Gesù. Qui è Dio che lo indica come suo Figlio. E alla fine del Vangelo sarà la voce del centurione a risuonare: «Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!» (Mc 15.39)
All'inizio e alla fine una voce. La prima scende dall'alto, la seconda sale dal basso. L'affermazione del Padre viene confermata dal riconoscimento finale di un pagano. Alla dichiarazione di Dio corrisponde la dichiarazione dell'uomo.
La fede è proprio questo punto d'incontro tra un suggerimento che viene dall'alto (e non "dalla carne e dal sangue") e una risposta che nasce dalla profondità della nostra esperienza personale.
Riconoscere che Gesù è il Figlio di Dio, in fondo non è altro che dare ragione al Padre.



I nuovi tempi sono già iniziati,
i tempi nuovi che il mondo attendeva
fin dall'origine, gli ultimi tempi:
e fu la voce dal cielo a bandirli.

«Questi è il mio Figlio, l’amato da sempre,
nel quale ho posto la mia compiacenza»:
così è spuntata l’aurora del mondo
e fu l’inizio di nuova creazione.

Ma tu sei venuto a battezzarci
in Spirito santo e fuoco:
non vale l’acqua soltanto
ma l’acqua e il sangue
che sgorga dal tuo costato, Signore:
così sia il nostro battesimo
affinché i cieli si aprano anche su di noi.
Amen.

E cielo e fiume insieme si aprirono:
è il nuovo esodo e il patto per sempre!
Come colomba lo Spirito scese
e fu la quiete seguita al silenzio.

David Maria Turoldo




Letture:
Isaia 55,1-11
Da Isaia 12
Prima Giovanni 5,1-9
Marco 1,7-11


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