18 gennaio 2024

Dio si mette alla ricerca degli uomini - 21/1/2024 - III Domenica Tempo Ordinario o della Parola di Dio

Chiamata di Pietro e Andrea
mosaico secc. V/VI
S. Apollinare Nuovo - Ravenna



Marco, nel sui Vangelo, ci presenta un Gesù sempre in movimento, e che mette in movimento le persone. Questa scena della prima chiamata è essenziale, schematica, e presenta alcuni elementi comuni nelle chiamate dei discepoli.

I primi da sottolineare da parte del Cristo sono lo sguardo e l'iniziativa.
Sguardo - Quel «vide» non è una notazione banale. Qui è uno sguardo che mette a fuoco una persona, che ne legge il cuore. Uno sguardo che sceglie, che elegge, che tira fuori dalla folla. L'incontro inizia col 'vedere' la persona al di là delle apparenze. Ma è anche uno sguardo che diventa messaggio, proposta di comunione.
Iniziativa - Nel giudaismo del tempo erano i discepoli che cercavano e sceglievano il maestro. Gesù, fin dal principio, sovverte il 'si è sempre fatto così': è lui che va in giro a scegliersi i discepoli. E sceglie all'insegna dell'assoluta gratuità, cioè senza nessuna motivazione umana. Fin dall'inizio Gesù ci spiega, con il suo operare, che la vita cristiana è risposta al dono della grazia. Se mi decido è perché Qualcuno si è deciso nei miei confronti. Non siamo noi che partiamo alla ricerca di Dio, ma è Dio che si mette alla ricerca degli uomini. La Grazia di Dio non è frutto dei nostri meriti, ma li precede. Sono i nostri 'meriti' ad essere il frutto della Grazia di Dio che abbiamo accolto.

Ma alla chiamata corrisponde una risposta, in cui c'è da sottolineare il distacco, la sequela e il 'lasciarsi fare'
Distacco - La risposta passa attraverso il distacco, si traduce in una separazione, una rinuncia, un allontanamento.
Sequela - Ma l'accento non va posto sul 'lasciare', ma sul 'seguire'. Discepolo non è chi ha abbandonato qualcosa, ma chi ha trovato Qualcuno. Quello che si è trovato vale centomila volte quello che si è lasciato.
Si tratta si seguire, non di imparare. Si impara giorno per giorno seguendo il Maestro, vedendo come si comporta, come opera, come ama! Dobbiamo imparare a imitarlo, la "Imitatione Christi".
Lasciarsi fare - «vi farò diventare pescatori di uomini» il mestiere di pescatori di pesci lo conoscono, quest'altro no. Lo impareranno strada facendo. Lo impareranno lasciandosi plasmare, lasciandosi amare dal Maestro.

Quest'ultimo punto è importante. È impossibile trovare un discepolo, un cristiano già bell'e fatto, completo, arrivato. Cristiano è semplicemente "uno che lo sta diventando". Su ognuno di noi Dio mette il cartello di "lavori in corso".



Letture:
Giona 3,1-5.10
Salmo 24
Prima Corinzi 7,29-31
Marco 1,14-20


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