24 aprile 2013

Dalla teoria alla pratica - Prima parte: La teoria


Sono molto affezionato al santuario di Monrupino (qui e qui), tanto che vi sono andato a piedi da casa seguendo (e inventando) varie strade: la più lunga passava per Miramare  per poi salire a Prosecco. 
Da Roiano a Monrupino per Miramare
La più corta si inerpicava per via Scala Santa 
Da Roiano a Monrupino per via Scala Santa
(2 km con pendenza media del 16,2%, con tratti al 20% e mai sotto al 10%)
Profilo altimetrico (il picco iniziale è la Scala Santa)

(maggiori info qui e qui). 


Ci sono andato in estate e in inverno, col bello e col brutto tempo. 

E poi l'anno scorso alla radio ho sentito che a Strugnano (qui e qui), in Slovenia, venivano celebrati i 500 anni dell'apparizione della Madonna. Mi colpì subito un fatto: Monrupino è un santuario mariano sloveno in Italia, Strugnano è un santuario mariano italiano in Slovenia. Sono questi i frutti di tutti gli spostamenti dei confini che in meno di un secolo sono avvenuti in queste zone. Subito mi è venuto in mente: che bello sarebbe un pellegrinaggio che unisca questi due santuari, quale occasione per creare un ponte, o meglio un cammino di amicizia tra i due popoli!

Ho lasciato che questa idea covasse, quasi un seme messo nella terra che dovesse schiudersi. E intanto una notizia qua, una la, mantenevano accesa la brace. All'inizio pensavo che la parte più difficile sarebbe stato il percorso in Slovenia, mentre per il tratto italiano, visti i numerosi sentieri della zona, non ci sarebbero stati problemi.
Poi qualche mese fa ho scoperto l'esistenza della Parenzana, una pista ciclabile che dal confine italiano arriva fino a Parenzo in Istria e ricavata dalla vecchia ferrovia austro-ungarica. Una delle fermate di questa ferrovia era proprio Strugnano. Il più è fatto, ho pensato, anche perché giorni dopo ho parlato con un collega che l'aveva fatta in bici più volte e mi ha assicurato essere veramente ben fatta.

E così una sera ho tirato fuori la carta Tabacco e ho iniziato a buttar giù qualche percorso. Prima difficoltà: tra Monrupino e la meta c'è da attraversare una ferrovia e un'autostrada. Se si vuole rimanere su sentieri c'è, stando alle carte, un solo passaggio. Passando su asfalto un paio di più. Facendo un paio di misurazioni scopro che il passaggio su sentiero è anche il più corto! 
Più avanti i problemi, stando alle carte, sono solo di imboccare le deviazioni giuste, ma riesco a disegnare un percorso che riesce a ridurre al minimo indispensabile l'asfalto, abbastanza piacevole e interessante paesaggisticamente parlando e con pochissime difficoltà, salvo un paio di discese un po' ripide.
In totale poco più di 50 km, circa 25 in territorio italiano e circa 27 in quello sloveno. In linea teorica si potrebbe fare in due giorni. Il problema è dove dormire a metà. All'arrivo i frati del convento che gestisce il santuario a volte fanno accoglienza e la mattina c'è una corriera che arriva a Trieste.

È stato un progetto che mi ha divertito fare e che alla fine mi ha lasciato soddisfatto. E che pensavo rimanesse a livello teorico, uno dei tanti progetti che riempiono i miei cassetti.
Il mio progetto: da Monrupino a Strugnano (il più possibile per sentieri)

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