Ho sempre considerato Giona come un libro molto umoristico, per cui quando ho visto che il sottotitolo di questo volume era "Il libro più umoristicamente serio della Bibbia", e che per giunta era scritto da un autore, Alessandro Pronzato, che stimo, ho "dovuto" comprarlo.
Leggerlo è stato un approfondire la conoscenza dell'umorismo di Dio (argomento troppo poco affrontato da teologi ed esegeti, forse perché si prendono troppo sul serio). Ma anche scoprire come il fatto di avere una corretta teologia non vuol dire fare la volontà di Dio. Puoi avere idee, convinzioni, credenze perfettamente ortodosse e giuste, ma agire e vivere in modo completamente opposto alla volontà di Dio.
E Dio non per questo ti ripudia, non per questo di abbandona, non per questo ti condanna. Anzi. Fa di tutto (in questo caso converte 120.000 niniviti, nel caso del fratello maggiore della parabola del figliol prodigo esce dal banchetto e dalla casa) per convertire il suo profeta.
Il guaio è che sia con Giona che col fratello maggiore, non sappiamo se tanto sforzo, e tanta sofferenza divina, abbiano raggiunto il risultato.
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