13 marzo 2010

Consiglio di lettura

Ho appena finito di leggere "Daniel Stein traduttore" di Ludmila Uliskaya (Ed. Bompiani, pagg. 558). È la storia di un ragazzo ebreo polacco, scappato in Bielorussia, che diventa interprete della Gestapo. In tale veste riesce a salvare un bel po' di ebrei, fino a che viene scoperto e arrestato. Riesce a scappare e si rifugia per 15 mesi in un convento di suore. Qui scopre il cristianesimo e decide di farsi battezzare. Finita la guerra torna in Polonia ed entra in convento diventando carmelitano. Poi si fa trasferire in Israele dove cerca di rifondare la chiesa gerosolimitana, celebra in ebraico, diventa e tante altre cose. Vive da cristiano non rinunciando al suo essere ebreo, e questo gli genera problemi sia con gli ebrei che con i cristiani di ogni confessione.
Il libro è scritto come una raccolta di lettere, articoli di giornale, brani di diario, verbali di polizia. I personaggi sono tanti, con storie che si intrecciano o si sfiorano nel loro rapporto col protagonista.

Il bello di questo libro è che è una storia vera, è basato su anni di ricerche e di interviste. Solo alcuni personaggi sono inventati, e i nomi sono cambiati in quanto alcuni di loro sono ancora vivi e potrebbero aver problemi in quella realtà complessa e caotica che è il medio-oriente.

Il vero nome di Daniel Stein era Oswald Rufeisen, e l'idea di questo libro venne all'autrice quando per un caso fortuito lo incontrò.  Lei stessa dice che la libertà era la qualità umana che Rufeisen prediligeva; la sua saggezza di vita è racchiusa in poche semplici parole: "Credete come volete, ma osservate i Comandamenti e comportatevi degnamente".

Decisamente un libro da leggere, interessante e che avvince.

Da una ricerca in rete ho appurato che praticamente tutti gli episodi relativi a Daniel raccontati sono veri. Solo di uno non ho trovato traccia: il suo rapporto con un certo polacco a cui aveva 'soffiato' il posto in Carmelo. Un polacco che si chiamava Karol Woytila.


1 commento:

  1. grazie per aver parlato di questo libro molto interessante
    non lo conoscevo e sicuramente me lo comprerò
    un caro saluto erica

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