Non c'è niente da fare, per quanto ci sforziamo, per quante dotte dissertazioni leggiamo o studiamo, la Trinità rimarrà sempre un mistero. Ci sarà sempre qualcosa che ci sfugge, che rimane al di là della nostra capacità di comprensione o di immaginazione.
Ma questo non è un male, anzi.
Per la cultura odierna il mistero rappresenta qualcosa di oscuro, quasi un insulto alla razionalità. Tutto deve essere spiegabile; per ogni cosa, per ogni evento, deve esserci una causa e un responsabile, anche a costo di evocare presunti poteri occulti o complotti più o meno fantasiosi.
Invece il mistero è un'apertura verso l'illimitato, verso una dimensione più alta.
Nella fede, il mistero ci ricorda che Dio, il Padre buono che ci ama di amore infinito, che è "più interiore a me di quanto io lo sia a me stesso" (sant'Agostino), rimane sempre anche il "totalmente Altro". Non potremo mai "possedere" Dio; per noi, di Lui, ci sarà sempre qualcosa che resterà incomprensibile. Anche noi, come Isaia, spesso dovremmo confessare: «Veramente tu sei un Dio misterioso».
Ma il mistero non ci viene offerto per tapparci la bocca, ma perché lo esploriamo, perché vi entriamo dentro pudicamente, senza presunzione, spinti non dalla razionalità ma dalla fede. Ma soprattutto sotto la guida dello Spirito. È più questione di contemplazione, di meraviglia che di filosofia o elucubrazioni intellettuali.
Nel campo del mistero pascolano meglio i mistici e i poeti che non gli eruditi. Sono più utili occhi aperti alla meraviglia, che menti pronte solo ad analizzare.
Se ci lasciamo guidare dallo Spirito, allora nella nostra realtà quotidiana le scoperte saranno numerose, scopriremo «quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo» (1Cor 2,9), cioè quelle cose che Dio ha preparato per ognuno di noi.
Scopriremo che il cristianesimo non si fonda su idee o su leggi, ma su delle persone: le tre Persone divine. La Trinità ci rivela il senso della persona umana, il nostro valore.
Ci dice che solo l'amore fa esistere la persona. Dire Trinità è lo stesso che dire 'amore'. Se non ci fosse la Trinità non ci sarebbe l'amore, e senza amore non c'è niente.
(Dt 4,32-34.39-40; Sal 32; Rm 8,14-17; Mt 28,16-20)
PS: Un grazie agli amici che mi hanno regalato l'icona riprodotta in questo post. Siete voi il dono più gradito. Che Dio vi benedica!