17 giugno 2021

Le tempeste dalla vita - 20/06/2021 - XII Domenica tempo ordinario

 


Le tempeste fanno parte della vita, e ce ne sono di tutti i tipi: da quelle lievi, col sole e l'arcobaleno, a quelle con tuoni, fulmini, nuvole nere e pesanti che sembrano schiacciarti a terra.
E poi ci sono quelle che ti prendono di notte, quando già tutto sembra più terribile e difficile. Quelle che ti scuotono fin nel profondo, ti sbatacchiano talmente forte che anche la speranza schizza via lontano e non la trovi più. Quelle che ti fanno pensare che il sole non sorgerà più, che ti fanno sentire abbandonato da tutti, anche da Dio.
E anche tu, come gli Apostoli, rimproveri Dio, lo accusi: "Non ti importa più niente di me?"

Ci sono rimproveri, accuse, che rivolgiamo a Dio che in realtà sono delle preghiere stupende. Sono delle preghiere perché indicano che in fondo Dio ha un posto grande nel nostro cuore, che sappiamo che la nostra vita è nelle sue mani; forse Lui si è solamente addormentato, ma noi non ci siamo dimenticati di Lui. Siamo come bambini che nel momento della paura si mettono a chiamare la mamma e il papà con le lacrime agli occhi.

Sono momenti difficili, di solitudine estrema. È proprio in un momento come questo che Gesù, vero Dio fatto uomo, ha gridato "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Mc 15, 34). Dio ci capisce benissimo. In quei momenti soffre per noi e con noi. Anche se noi non lo sentiamo, anche se ci sembra in tutt'altre faccende affaccendato, anche se ci sembra stia russando sul cuscino a poppa.

Una cosa colpisce: sono tutti gli apostoli che svegliano Gesù, non uno solo.
Da quei momenti non si esce da soli, la notte va superata in unione con gli altri. Accettare l'aiuto, anche maldestro e impacciato, è importante. È vero che l'altro non ti potrà mai capire fino in fondo, ma c'è, è presente. È lì per te, che soffre assieme a te, non a causa di te.

E anche chi è vicino a persone che stanno passando queste tempeste è importante che sappia ascoltare, sappia accettare il fatto che spesso non può fare niente altro. In certe situazioni non esistono parole giuste, anzi, a volte tutte le parole sono sbagliate. Esistono però la tenerezza, la vicinanza.

Non è vero che Dio non risponde. Il fatto è che Lui non risponde come noi vorremmo. E a volte le persone che sono vicine sono la risposta, Lui si fida talmente di noi da farci sua risposta.


(Gb 38,1.8-11; Sal 106; 2Cor 5,14-17; Mc 4,35-41)


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