21 ottobre 2021

Gettare il mantello delle abitudini - 24/10/2021 - XXX Domenica tempo ordinario

 

Questo brano del Vangelo mi ricorda certi affreschi che ti colpiscono subito per la loro bellezza, ma in cui poi, guardandoli con attenzione, scopri tanti piccoli particolari apparentemente trascurabili, ma che invece ne arricchiscono la bellezza ed il significato.

Uno di questi particolari è il mantello gettato via. Viene in mente il paragone col ricco di due domeniche fa. Per il mendicante Bartimèo era molto probabilmente l'unica cosa posseduta. Ma quando Gesù lo chiama, lui lo getta via. Il ricco non lascia niente, il povero getta tutto ciò che ha.
Ma quel mantello rappresenta anche lo spazio in cui l'hanno sistemato, relegato: tu sei cieco e allora stattene lì, ma non intralciare troppo, occupa solo lo spazio di un mantello. Che assolutamente non ti venga in mente di 'allargarti' e intralciare i nostri affari, i nostri passi.
Ma Gesù lo chiama, e allora balza in piedi e irrompe al centro della strada. Rompe lo sbarramento della folla, i cordoni delle abitudini, rifiuta la parte impostagli. Tutto per aprirsi un varco verso Gesù. La Grazia è anche questo: uscire dai nostri piccoli orizzonti per spingersi verso il centro, verso la verità di noi stessi, verso colui che ti chiama.

Un altro particolare sono le grida. Bartimèo, all'arrivo di Gesù, ha ritrovato la voce, ha imparato a gridare.
Quando un bambino nasce, annuncia il suo arrivo mettendosi ad urlare. Gesù a Nicodemo aveva detto che per vedere il regno di Dio bisognava «nascere dall'alto» (Gv. 3, 1-3). E Bartimèo è la realizzazione di questa 'nascita dall'alto'. La rinascita di Bartimèo è iniziata quando ha iniziato a gridare, quando ha riconosciuto il Messia e ha ammesso la sua 'piccolezza', il suo bisogno della misericordia di Dio.

E Gesù ama le persone come Bartimèo. Alla folla che lo seguiva non dice nient'altro che una parola: «chiamatelo». Ma a Bartimèo domanda che cosa può fare per lui. Di fronte ai piccoli, ai bisognosi, realmente Dio si fa servitore. E lo fa fino in fondo.


(Ger 31,7-9; Sal 125; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52)


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