Amore (Foto: micheile henderson su unsplash) |
«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente»
Dio. E sopra Dio nessun altro: nemmeno la Legge.
"Ama Dio!" dunque. Ma non perché qualcuno ti ha imposto di farlo, ma perché Dio per primo ha amato te. L'amore, quindi, sarà sempre un amore di risposta, la risposta ad una chiamata: "Camminiamo insieme. Ci stai?".
Amare perché ci si scopre amati di un amore immenso. Di un amore così grande che non possiamo fare a meno di condividerlo, di portarlo a chi ci sta vicino.
«Amerai il tuo prossimo come te stesso». Dio, poi l'uomo e infine te stesso. Ma anche il movimento inverso: da te, attraverso l'uomo, a Dio. È questa la dinamica di Dio, la dinamica della Trinità: una continua circolazione d'amore. Un abbraccio che non vuole escludere nessuno, che sogna di allargarsi a tutto il mondo.
"Il comandamento più grande", che poi sono due, non è più grande perché sta sopra gli altri. È il più grande perché sta sotto gli altri, è la radice che ne dà il senso, che orienta tutte le altre osservanze. I vari precetti, sono vuoti di significato, di valore, di contenuto se non vengono letti e attuati alla luce e in prospettiva dell'amore.
Quando la Legge viene prima dell'uomo, il non rispettarla è una condanna.
Quando la Legge viene posta al servizio dell'uomo, per quanto egli sia sfigurato dai troppi peccati, nessuna legge potrà mai togliergli l'immagine di Dio impressa nel volto.
Ama l'uomo, quindi anche l'uomo che sei, così come sei: disfatto, sporco, triste, lunatico. Ma anche sorridente, generoso, compassionevole. Perché nessuno di questi aggettivi, per quanto giusti, potrà sostituire il sostantivo che sei: tu sei uomo, tu sei donna. Prima il sostantivo, poi l'aggettivo. Perché il sostantivo è di Dio, tu sei di Dio.
Facciamo attenzione che non è vero che Dio veda tutto bello nell'uomo. Gli dice infatti d'amare anche sé stesso, quasi a dirgli: "Carissimo, c'è un po' di disordine dentro di te".
Ma c'è modo e modo di farlo notare. Perché un conto è comandarti di farlo subito, presto e bene.
E un conto è dirti: "So che è un lavoro pesante e noioso. Vuoi che ti dia una mano? Insieme farai meno fatica e ci divertiremo!"
La vita di Gesù ci dice che Dio preferisce il secondo modo.
(Letture:
Esodo 22, 20-26; Salmo 17;
prima Tessalonicesi 1, 5-10; Matteo 22,34-40)
Esodo 22, 20-26; Salmo 17;
prima Tessalonicesi 1, 5-10; Matteo 22,34-40)