Gesù amava molto il tempio di Gerusalemme, lo ammirava, si è indignato coi mercanti, ha pianto pensando alla sua distruzione imminente (Lc 19,41-44).
Eppure lo ha anche radicalmente contestato: «Né in Samaria, né in Gerusalemme adorerete il Padre, ma in spirito e verità» (Gv 4,21) ha detto alla samaritana. Nel Vangelo di oggi proclama che «è la casa del Padre mio», ma aggiunge: «Distruggete questo tempio e io in tre giorni lo farò risorgere». E l'evangelista specifica: «Ma egli parlava del tempio del suo corpo».
Il Figlio si è incarnato per riavvicinare l'uomo a Dio, per farci trovare il luogo dove la presenza di Dio è più forte: non una stupenda costruzione di pietre, ma il vivo corpo di un essere umano. La piena rivelazione della divinità è l'umanità di Gesù. Il divino raggiunge la sua pienezza solo nell'umano, in un corpo d'uomo, in un corpo di donna. È nell'umanità di Gesù che scopriamo il volto accogliente, amante, misericordioso del Padre.
Gesù ci supplica di sostituire la teologia del tempio di pietra, con la teologia del tempio di carne, dei figli di Dio come santuario di Dio. Anch'io sono il luogo dove l'Onnipotente che non ha dove posare il capo, cerca casa.
San Paolo ci dice che «siete tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in voi» (seconda lettura). Dio, l'Infinito, ha scelto te per fare il suo nido. Gli sei piaciuto così tanto che ha fatto di te la sua casa, il luogo dove riposare, trovare sicurezza, godere del calore della famiglia e degli amici.
E i segni della vita e dell'età, le ferite delle malattie, per quanto grandi e profonde, non possono cancellare questa realtà; non riescono a sminuire la tua dignità, la tua grandezza, la tua bellezza. La casa ultima del Padre sei tu.
Letture:
Ezechiele 47, 1-2.8-9.12
Salmo 45
1Corinti 3,9-11.16-17
Giovanni 2, 13-22
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 2, 13-22)
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

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