Adorazione dei Magi particolare di bassorilievo (1457) opera dei maestri Antelami via degli Orefici 47 - Genova |
Volevo condividere questo brano sul brano del Vangelo di oggi:
La fede non è ciò che doni, ma quello di fronte a cui pieghi le ginocchia. Sarebbe opportuno smetterla, almeno per qualche tempo, di cianciare e ricamare sui doni dei Magi.
Loro, prima di offrire doni, hanno fatto qualcos'altro: «si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono...» (Mt 2, 11). Inutile notare che il "poi" solitamente viene dopo. Che l'apertura dei forzieri viene dopo l'apertura del cuore, è la conseguenza di qualcos'altro, è il risultato di ciò che hanno visto adorando.
In realtà, soltanto attraverso l'adorazione tu riesci ad aprire gli occhi, riconoscere l'Unico Signore, e intuire così ciò che Lui vuole da te (che, magari, non ha niente a che vedere con quello che avevi pensato di darGli).
Se ti preoccupi principalmente dell'offerta, rischi di presentarla a un idolo, e non a Dio.
Fede è questione di ginocchia, prima che di mani.
Nel vero rapporto di fede, non è importante ciò che porti tu, ma quello che vai a ricevere.
Come se il Signore dicesse: Metti giù, per favore, la tua mercanzia, lascia lì tutta quella roba preziosa a cui tieni tanto. Presentami piuttosto le mani vuote.
Mettiti ben in testa: sei invitato a ricevere, più che a portare.
I Magi sono partiti per andare a ricevere.
Sorge spontanea una domanda: nel viaggio di ritorno erano alleggeriti o carichi?
Forse le due cose insieme.
Loro, prima di offrire doni, hanno fatto qualcos'altro: «si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono...» (Mt 2, 11). Inutile notare che il "poi" solitamente viene dopo. Che l'apertura dei forzieri viene dopo l'apertura del cuore, è la conseguenza di qualcos'altro, è il risultato di ciò che hanno visto adorando.
In realtà, soltanto attraverso l'adorazione tu riesci ad aprire gli occhi, riconoscere l'Unico Signore, e intuire così ciò che Lui vuole da te (che, magari, non ha niente a che vedere con quello che avevi pensato di darGli).
Se ti preoccupi principalmente dell'offerta, rischi di presentarla a un idolo, e non a Dio.
Fede è questione di ginocchia, prima che di mani.
Nel vero rapporto di fede, non è importante ciò che porti tu, ma quello che vai a ricevere.
Come se il Signore dicesse: Metti giù, per favore, la tua mercanzia, lascia lì tutta quella roba preziosa a cui tieni tanto. Presentami piuttosto le mani vuote.
Mettiti ben in testa: sei invitato a ricevere, più che a portare.
I Magi sono partiti per andare a ricevere.
Sorge spontanea una domanda: nel viaggio di ritorno erano alleggeriti o carichi?
Forse le due cose insieme.
d. Alessandro Pronzato
"Tu solo hai parole... - vol. III - Matteo"
Ed Gribaudi (pag. 32)
"Tu solo hai parole... - vol. III - Matteo"
Ed Gribaudi (pag. 32)
Letture:
Isaia 60,1-6
Salmo 71
Efesini 3,2-3.5-6
Matteo 2,1-12