10 settembre 2007

Il corpo

Il più grande mistero della fede cristiana è che Dio è venuto a noi nel corpo, ha sofferto con noi nel corpo, è risorto nel corpo e ci ha dato da mangiare il suo corpo. Nessuna religione prende il corpo altrettanto sul serio della religione cristiana. Il corpo non è visto come il nemico o la prigione dello spirito, ma viene celebrato come tempio dello Spirito. Attraverso la vita, la morte e la resurrezione di Gesù il corpo umano è diventato parte della vita di Dio. Mangiando il corpo di Cristo, i nostri fragili corpi diventano intimamente legati al Cristo risorto e preparati così a essere innalzati con lui nella vita divina. Gesù dice: “Il sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51).

È in unione col corpo di Cristo che giungo a conoscere il pieno significato del mio corpo. Il mio corpo è molto di più che uno strumento mortale di piacere e di dolore. È una casa dove Dio vuole manifestare la pienezza della gloria divina. Questa verità è la base più profonda della vita morale. L’abuso del corpo - sia esso psicologico (per esempio incutendo paura), fisico (per esempio la tortura), economico (per esempio lo sfruttamento) o sessuale (per esempio la ricerca del piacere edonistico) - è una distorsione del vero destino umano: vivere nel corpo eternamente con Dio. L’amorosa cura che diamo al nostro corpo e al corpo degli altri è quindi un autentico atto spirituale, in quanto porta più vicino alla sua gloriosa esistenza.

(Henri J.M. Nouwen, In cammino verso l’alba di un giorno nuovo, pp. 297-298)

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