14 dicembre 2014

Non tutti i Crocifissi sono uguali

Crocifisso di Furelos (Galizia)
A noi cristiani viene spesso rivolto l'invito a "guardare al crocifisso", di trarre da quel Dio inchiodato la forza, la spinta a vivere fino in fondo il difficile compito di essere cristiani, di essere uomini.
E anche nella vita dei santi c'è, quasi una costante, il sostare davanti al Crocifisso come momento importante, vitale. Un caso noto è il Crocifisso che ha parlato a san Francesco. 

Ma c'è crocifisso e crocifisso, i crocifissi non sono tutti uguali e quello che piace a una persona, ad un'altra non dice niente. 
Ho visto molti crocifissi, alcuni inguardabili, altri belli, alcuni mi hanno attirato, pochi mi hanno veramente scaldato il cuore, ma solo uno mi ha "parlato" e spesso mi "parla".

A Furelos, un paesino una cinquantina di km prima di Santiago, lungo il cammino francese c'è un Crocifisso molto particolare. Lo potete vedere nella foto. Alcuni lo chiamano il 'crocifisso del pellegrino' perché, essendo solo a 2-3 giorni di cammino da Santiago, quella mano protesa in basso sembra voglia detergere il sudore dalla fronte del pellegrino.

Quando ho visto la prima volta anch'io ho pensato lo stesso. Ma poi man mano che lo guardavo sentivo che c'era altro, molto altro.
A volte quel gesto, quel braccio mi diceva "tu che ti lamenti tanto, vieni un po' qui con me". Altre volte invece diceva "visto che non ce la fai più, passami un po' la tua croce, che tanto la mia è un po' più leggera". O ancora "lascia che ti accarezzi, non aver paura". Oppure "dammi il 5". E anche "qualche volta di meriteresti proprio un ceffone!"
Ogni volta che guardo quel Crocifisso sento dentro me qualcosa. Non è sempre ciò che vorrei sentire. Ma è sempre ciò di cui ho bisogno.

P.S.: Una leggenda spagnola racconta che un penitente andava sempre a confessare lo stesso peccato dallo stesso sacerdote. Il sacerdote, alla fine, gli dava l'assoluzione, raccomandandogli però di emendarsi. All'ennesima confessione, si spazientì e non volle più dargli l'assoluzione. Si sentì allora una voce proveniente dal Crocifisso posto dietro il confessionale "Non sei mica morto tu in Croce per lui..." e Cristo abbassò il braccio dalla Croce per dare lui stesso l'assoluzione al penitente.
Non so, né sono riuscito a scoprire, se questa leggenda sia collegata o meno con quel Crocifisso. E nel caso lo fosse, se il Crocifisso nasce dalla leggenda o se la leggenda nasce dal Crocifisso. Comunque sia, questa non toglie niente a quanto detto sopra. Anzi. Aggiunge anche il fatto che la verità di Dio è il perdono. Dio è sé stesso solo nel perdono. E anche se tutto il mondo ci condanna, Lui non vuole far altro che perdonarci.

3 commenti:

  1. Interessanti considerazioni. Quante conoscenze veicolate da questo post: grazie.Un carmelitano che ora non è più tra noi, padre Raffaele Amendolagine, esortava i fedeli a cercare un'immagine che parlasse al loro cuore e di averla presente nella preghiera personale. Ecco, tu lo hai fatto con questo Crocifisso. Buona giornata. Grziana Tocco

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