Avvento, cioè l’attesa dell'Emmanuel, del "Dio con noi".
Sinceramente questa frase, Dio con noi, mi fa un po’ di paura. Quanti orrendi delitti, quante stragi sono state commesse con questa frase sulle labbra e sulle bandiere. Era il motto delle SS che hanno sterminato milioni di ebrei, di zingari, di malati. Penso che quando noi diciamo "Dio con noi" dovremmo sempre mettere alla fine di questa frase un punto interrogativo (Dio con noi?). Perché non dobbiamo preoccuparci se Dio è con noi, ma se noi siamo con Dio!
Ma a volte penso che neanche quando ce lo dice Dio stesso siamo sempre d'accordo. Perché un Dio con noi ci fa comodo quando abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia una mano. Però un Dio con noi è un Dio sempre presente. E a volte Dio, se presente, potrebbe ricordarci che con certe operazioni Lui non è per niente d'accordo (anche se noi millantiamo di farle in suo nome), potrebbe farci notare che non è molto d'accordo sul fatto che noi si abbia il problema di mangiare troppo quando ci sono milioni di nostri fratelli che muoiono di fame, potrebbe farci notare che una società in cui le differenze tra chi sta bene e chi sta male invece di diminuire aumentano non ha nulla di cristiano, potrebbe farci notare che far finta di non vedere non è proprio l'atteggiamento del buon samaritano (e neanche del semplice cristiano).
Dio è con noi per consolarci, per gioire e soffrire con noi. Ma se abbiamo bisogno di una sgridata Lui c'è sempre. E allora in questo Avvento prepariamoci ad accoglierlo col cuore, ma anche con le orecchie ben spalancate.
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