La
parola 'Avvento' richiama un'altra parola: avventura. Gli adulti,
quando sentono parlare di "avventura", la prima cosa a cui
pensano è a una trasgressione sessuale. Per i bambini invece
"avventura" è sinonimo di una cosa inusuale,
inaspettata,
di un avvenimento singolare e straordinario. E l'Avvento è
un'avventura nel secondo significato, è letteralmente
il Nuovo che ti viene incontro e che ti sconvolge per sempre.
Perché
quando Dio viene nella tua vita e tu l'accogli, è l'inizio di
un'avventura che cambia tutta la tua vita. Dopo niente è più lo
stesso.
Puoi
ritrovarti come Zaccheo, che da truffatore (perché tali erano anche
allora gli esattori delle tasse) diventa benefattore, una persona che
continua a non rispettare la legge, ma perché fa più di quanto la
legge richiede.
Oppure
come il ladrone, che da una vita di furti e rapine si trova ad essere
il primo santo, e l'unico canonizzato da Gesù stesso.
Ma
il più delle volte te la cambia come a Marta, Maria e il loro
fratello Lazzaro, come tutte le innumerevoli persone che in questi
2000 anni hanno continuato la loro vita apparentemente,
esteriormente, sempre nella stessa maniera. Ma quello che era
cambiato era il loro cuore, che adesso aperto all'amore verso tutti,
e il loro sguardo, che adesso vedeva tutti.
E
quando arriverai verso il termine della tua presenza su questa terra,
quando ti accorgerai che realmente anche a te sarà capitato quanto annunciato a Pietro, cioè che un altro ti aveva portato dove tu non
saresti mai arrivato, dove tu non avresti mai voluto andare, allora ti renderai
conto che non vorresti essere da nessun'altra parte, e per l'ultima volta
protenderai le tue braccia verso di Lui e lo abbraccerai dicendo
“Grazie Signore, mi hai dato più di quanto sperassi, più di
quanto meritassi”
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