18 marzo 2021

Mostrare Gesù, non 'dimostrare' - 21/03/2021 - V Domenica Quaresima



Lascio ad altri, più bravi di me, tutte le considerazioni sul bellissimo discorso di Gesù. Io invece mi soffermo su quella richiesta che, proprio all'inizio di questo brano, alcuni ebrei della diaspora, di madrelingua greca, rivolgono all'apostolo Filippo: «vogliamo vedere Gesù»

In questa civiltà moderna in cui tutto sembra a portata di mano, tutto sia raggiungibile e ottenibile, basta avere soldi a sufficienza, abbiamo dimenticato che le cose più importanti, le cose veramente necessarie, non si possono comprare. Il denaro non ci può dare l'amore, l'amicizia, il sorriso di un bambino, l'abbraccio di una persona cara, una carezza data solo per affetto.
Abbiamo perso il senso della gratuità, cioè abbiamo perso il senso del divino.

Noi, che cerchiamo di essere cristiani, abbiamo un grande compito: far sì che l'essere umano torni ad essere una 'creatura di desiderio', dobbiamo ridare al mondo la voglia di Dio. Ma non dobbiamo cercare di insegnare Gesù, il mondo è stanco di discorsi su di Lui, anche quelli intelligenti. Dovremmo parlare di Lui solo col linguaggio degli innamorati. Dobbiamo «mostrarlo», non «dimostrarlo».
Non si insegna Dio, lo si racconta. Non è qualcosa letto sui libri, ma qualcuno incontrato nel viaggio della nostra vita.
Se abbiamo trovato la 'perla preziosa' dobbiamo mostrarla, non tenerla nascosta. Mosè quando discese dal monte Sinai dopo aver incontrato Dio, aveva il 'volto incendiato', il viso splendente.

È la nostra vita che deve mostrare Gesù, la luce del nostro volto che deve mostrare che abbiamo trovato un tesoro nascosto. La nostra vita deve diventare uno specchio che rifletta l'amore di Dio per tutti gli uomini.
«Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza..."» (Gen 1, 26) In ogni essere umano c'è questa impronta, questo 'marchio di fabbrica', magari nascosto sotto mucchi di polvere, seppellito sotto valanghe di varia paccottiglia. La nostra vita dovrebbe diventare quello specchio che permetta agli altri di riscoprire il 'timbro di Dio' che hanno nella loro persona.

Quando l'abate Amedeo Ayfre morì in un incidente d'auto, un'attrice, intervistata da un giornalista, disse di lui: "era un uomo che quando lo incontravi ti faceva venire la voglia di Dio". A noi, è mai successo di aver fatto venire la voglia di Dio a qualcuno?


(Ger 31,31-34; Sal 50; Eb 5,7-9; Gv 12,20-33)


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