12 agosto 2021

Il corpo: epifania del nostro spirito - 15/08/2021 - Assunzione della Beata Vergine Maria

 


La solennità dell'Assunzione è la consacrazione della corporeità, del corpo umano.
La visione del corpo come 'prigione dell'anima' è una visione pagana che non ha assolutamente niente di cristiano. Una visione pessimistica del corpo è una concezione anti-cristiana.

Incarnazione significa che Dio si è fatto carne, corpo. E proprio questo fatto, che è alla base della nostra fede, ci dice che tutto l'essere umano, «spirito, anima e corpo» (1Tess 5, 23), è stato riscattato e riconciliato. Anche il corpo è stato riempito di grazia divina, non solo l'anima.

Maria ha accolto il Verbo col proprio corpo, e ha poi servito il Figlio con tutta la sua persona. È stata sempre disponibile non solo col proprio spirito, ma anche col proprio corpo. I gesti, i movimenti, gli atteggiamenti del suo corpo hanno insegnato a Gesù la liturgia umile, e allo stesso tempo grandiosa, del servizio e del dono di sé.
Quindi non deve stupire se proprio questo suo corpo, che è stato strumento della lode e del servizio, alla fine è stato chiamato a prendere parte alla gloria definitiva di suo Figlio, il Cristo.

Nel Credo Apostolico noi proclamiamo di credere «la risurrezione della carne». Anche il nostro corpo parteciperà alla gloria divina. L'anima non può rimanere da sola per l'eternità, ha bisogno del suo compagno di viaggio perché con esso forma un tutt'uno indivisibile: la persona. Ed è proprio a questa unità che Dio ha promesso la Sua gloria.
Il corpo dell'essere umano "è infinitamente di più che il supporto di un'anima che pensa. È piuttosto l'incarnazione di uno spirito"(Dom Jean Déchanet). Il corpo è la manifestazione, l'epifania del nostro spirito.
Il corpo non è una zavorra, un freno alla nostra crescita spirituale, anzi. È chiamato a diventare lo strumento dello Spirito Santo nell'uomo, ad esserne il suo tempio, la sua casa abituale (1Cor 6, 19-20).

L'Assunzione ci ricorda la grandezza e il rispetto che è dovuto al corpo umano.
Umiliare, degradare, violentare, torturare, 'cosificare' il corpo, sia il proprio che quello degli altri, significa offendere in modo sacrilego Dio in quello spazio segreto, intimo e inviolabile dove ha posto la sua abitazione nell'uomo.


(Ap 11,19; 12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15,20-26; Lc 1,39-56)


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