Ingresso del santuario nazionale San Giovanni Paolo II Washington (USA) |
La Croce ci rivela il vero volto di Dio.
Dio non lancia fulmini e saette, ma si lascia 'fare' senza opporre resistenza. Dio si abbandona in balia degli uomini, inerme e indifeso, si consegna alla nostra malvagità, sbattuto qua e là, bersaglio degli insulti, degli sberleffi e delle violenze.
Dio umile e umiliato, senza armi né armatura, totalmente vulnerabile. L'onnipotente, in piena libertà, si annienta, rinuncia ad ogni volontà di potenza.
Si fa un Dio che tutti possono colpire, schiaffeggiare, ammazzare.
Ma la Croce rivela anche il cristiano.
Il cristiano lo si deve riconoscere dal fatto che porta la croce "insieme" al Cristo, si fa cireneo del Cristo, ma anche lascia che il Cristo si faccia cireneo per lui.
Perché la Croce non è altro che l'altra faccia dell'amore. Certo, nella croce ci sono anche sofferenze, abbandono, umiliazioni, ma è fatta soprattutto di amore, amore che niente trattiene, ma che si dona tutto, fino alla fine.
Non è la sofferenza per la sofferenza, ma è il segno di una vita donata per amore. La croce deve esprimere prima di tutto solidarietà, volontà di donarsi, capacità di 'perdere' la propria vita per l'altro. È solo curvandosi, schiacciati dalla croce, verso gli altri che possiamo rialzarci e diventare esseri umani aperti a tutti, anche a Dio.
Ma la croce deve essere anche l'unica 'arma' del cristiano. L'ingiuria. la denigrazione, la spada, il fucile o qualsiasi altra arma, usata contro un'altra persona, soprattutto se in nome di Dio, sono una bestemmia.
"La croce di Gesù non è svanita dalla terra. Non è più lui che la porta, ma siamo noi. [...] La croce di Gesù continua a restare eretta sulla terra come segno della verità divina e dello scandalo che essa costituisce per il mondo". (Ernst Käsemann)
Perché la luce della Resurrezione inizia già a splendere con la Croce, anche la Croce è luminosa. Come il Risorto farà del segno delle ferite della Croce il segno del suo amore per noi, la luce della sua gloria, così il nostro corpo resuscitato splenderà di ogni nostro atto d'amore.
(Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Lc 22,14-23,56)
Nessun commento:
Posta un commento
È buona cosa firmare sempre i propri messaggi. I commenti anonimi vengono accettati, ma preferirei sapere con chi parlo.