11 agosto 2022

Il fuoco della vita - 14/8/2022 - XX Domenica tempo ordinario

Il roveto ardente
Nostra Signora di Aparecida - Brasile
(mosaico - Centro Aletti)



«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra»
Troppo spesso nel corso della storia i cristiani hanno interpretato queste parole come un invito a bruciare i nemici, i peccatori, coloro che non si conformavano al 'pensiero corrente'.
Invece il fuoco che è venuto a portare Gesù è il fuoco dell'amore, il fuoco della vita. "La vita xe fiama" diceva il poeta Biagio Marin. È il fuoco dello Spirito, quelle fiamme che la mattina di Pentecoste si sono posate sugli apostoli e che li hanno resi capaci di portare la Buona Novella in tutto il mondo. È il roveto ardente che lo Spirito accende lungo le strade della nostra vita.

«Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione»
Sembra che ci sia una contraddizione tra questa frase e il Gesù che chiede di amare i nemici (Mt 5,44), di benedire chi ci maledice (Lc 6,28), che ha pregato fino all'ultimo per l'unità, «perché siano una cosa sola» (Gv 17, 11), che ha dato il nome di diavolo, cioè 'divisore', al peggior nemico dell'uomo.
Tutta la vita pubblica di Gesù è stata un segno ci contraddizione, una pietra d'inciampo per i 'benpensanti'. Il suo messaggio, il suo Vangelo, è una sconvolgente liberazione. Liberazione per le donne sottomesse e schiacciate dal maschilismo; per i bambini proprietà dei genitori; per gli schiavi in balia dei padroni; per i lebbrosi, i ciechi, i poveri, gli stranieri.
Dio non è neutrale, ma si mette sempre dalla parte dei più deboli. E Gesù fa di un bambino il modello di tutti, dei poveri i prìncipi del suo regno, dei derelitti e degli emarginati gli invitati al suo banchetto di nozze.
Gesù vuole risvegliare la nostra coscienza, rompere le nostre 'paci' fatte di sopraffazione degli altri, di cancellazione delle voci che non ci piacciono, di negazione delle parole che non ci fanno comodo.
Donarsi, perdonare, non attaccarsi al denaro o alle cose, non voler dominare ma servire, diventa divisione con chi pensa a vendicarsi, salire, dominare, con chi pensa che è vita solo quella di chi riesce a mettere i piedi sulla testa degli altri.

In fondo è questo il fuoco che Gesù vorrebbe fosse acceso: il fuoco del Vangelo che ci fa voce di chi non ha voce, che ci fa lottare per la giustizia, che non ci fa restare passivi, arrendevoli di fronte all'ingiustizia, alla violenza, alla prevaricazione.


(Ger 38,4-6.8-10; Sal 39; Eb 12,1-4; Lc 12,49-53)


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