La prima tentazione di Gesù Salterio miniato (circa 1222) (Det Kongelige Bibliotek, Copenaghen) |
Nel vangelo le Tentazioni vengono immediatamente dopo il Battesimo. Quello stesso Spirito che sotto forma di colomba aveva proclamato a Gesù "Tu sei il Figlio prediletto", subito dopo lo spinge nel deserto per essere tentato.
Satana gli chiede di provare che è realmente ciò che lo Spirito ha affermato. Ma Gesù resiste alle tentazioni del potere, del successo e della popolarità (perché il succo delle Tentazioni è proprio questo).
Noi ci ritroviamo ogni giorno non nel deserto, ma in un mondo che ci dice che noi non siamo amati, che non siamo degni di essere amati, che dobbiamo conquistare l'amore. Ci dice che solo se abbiamo successo, solo se siamo popolari, solo se siamo potenti, avremo la possibilità di essere amati.
Ma Gesù si è lasciato tentare per farci vedere come si fa a sfatare quelle voci, a smascherare Lucifero: fidarsi unicamente del Signore, ricordarsi delle sue Parole. Avere fede che l'amore è più forte del male, è più forte anche della morte.
Il momento della tentazione è il momento in cui ti trovi in mezzo tra il bene e il male che sono faccia a faccia. È il momento in cui dobbiamo decidere da che parte stare. Il Signore attende con timore e tremore la nostra decisione. Basta che gli diciamo "aiutami, perché se mi lasci sono guai", e Lui, in mezzo a questo canto delle sirene, ci farà sentire la dolce voce dello Spirito che, come fa ogni giorno, ogni istante, ci dirà: “Tu sei il figlio prediletto”.
(Gen 2,7-9; 3,1-7; Sal 50; Rm 5,12-19; Mt 4,1-11)