Decalogo Santuario Divina Misericordia (Częstochowa - Polonia) (mosaico - Centro Aletti) |
A prima vista, con questa raffica di «ma io vi dico ...» sembra che Gesù voglia quasi rendere più difficile il bersaglio, spostarlo più lontano.
In realtà però lo sta cambiando. Ci sta mettendo in guardia: fate attenzione che state mirando dalla parte sbagliata: il bersaglio , la meta è un'altra!
Gesù porta a compimento la Legge, non perché aggiunge codicilli, o modifica articoli. La realizza pienamente perché la porta al suo giusto posto: la Legge è il dito che indica la luna, non è la luna!
La luna, il fine della nostra vita, è la gioia di scioglierci nell'abbraccio amoroso di Dio.
«Mi indicherai il sentiero della vita, / gioia piena alla tua presenza, / dolcezza senza fine alla tua destra.» (Sal 16, 11) È questa la meta finale: la piena gioia e una dolcezza infinita.
La Legge ci è data perché, un passo alla volta, possiamo aprirci a vivere l'amore di Dio fino in fondo. Man mano che progrediamo nel sentiero dell'amore, scopriamo che non è la fedeltà alla Legge che fa di noi dei giusti, che ci sono delle situazioni in cui Legge e giustizia non sono due gemelle, ma due lontane parenti che non si parlano da secoli.
La Legge ci dovrebbe aiutare a non disprezzare nessun essere umano, a non considerare niente e nessuno come mezzo per il soddisfacimento dei propri interessi, o degli interessi esclusivi della famiglia, del partito, della nazione.
La Legge dovrebbe aiutarci a capire che non è una questione di regole, ma è soprattutto una questione di cuore.
Finché rispettiamo l'esteriorità delle regole, noi ci limitiamo a sopravvivere. Ma Gesù ci chiama alla vita piena, ci chiama ad entrare nell'abbraccio trinitario con la stessa sua dignità.
Dio ci ha fatto un grande dono: la vita. E ci ha anche dato un foglietto che le istruzioni principali: la Legge. Non fermiamoci alle istruzioni.
Dio vuole che usciamo a giocare assieme a Lui (dimenticandoci in tasca il foglietto delle regole base)
(Sir 15,16-21; Sal 118; 1Cor 2,6-10; Mt 5,17-37)
Diventando figli in Cristo, Dio è, finalmente, nostro PADRE. In Cristo tutto mi è possibile, anche vivere la Legge da figlio e non più da servo.
RispondiEliminaÈ lo Spirito che abita in me dal battesimo, a darmi l' energia e la visione per abbracciare la volontà paterna di Dio.
Troppo spesso viviamo da orfani che se la devono cavare con le proprie forze, dimenticandosi che " tutto posso in Colui che mi dà forza"
Grazie della visita, Paolo
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