Chiesa di San Damiano Assisi (PG) (foto J.C.) |
Brano molto famoso, ma anche molto facile da fraintendere, soprattutto se lo si legge secondo un dolorismo che ben poco ha di cristiano. Forse il titolo che veniva dato a questo brano, primo annuncio della Passione di Gesù, ha contribuito a distorcere la nostra prospettiva.
Gesù non ha mai annunciato solamente la sua Passione. Lui ha sempre parlato di Passione, Morte e Resurrezione. Queste tre realtà vanno sempre tenute insieme. Se non temiamo conto di ciò che succederà "il terzo giorno" commettiamo lo stesso errore di Pietro.
Gesù, dopo la confessione di Pietro, inizia a spiegare lo scandalo del cristianesimo; un Dio che entra nel rifiuto, nel dolore e nella morte perché ogni suo figlio vive il rifiuto, il dolore e la morte. Pietro, e noi con lui, questo fa fatica a capirlo. Come può salvare il mondo un crocifisso in più tra i milioni di crocifissi della storia? per salvare il mondo ci vuole il potere, il miracolo, l'autorità. In fondo Pietro non fa altro che ripresentare le tentazioni del diavolo subito dopo il battesimo nel Giordano.
Per questo che Gesù lo chiama Satana. Perché invece Dio sceglie i mezzi più poveri: l'amore disarmato, non fare mai violenza, perdonare tutti fino alla fine.
E dopo questo annuncio Gesù ci dona l'essenza del cristianesimo: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua»
"Se qualcuno vuole": è sempre una libera scelta. Gesù non si impone mai, lui si propone. E a maggior ragione anche noi non dovremmo mai imporlo. La molla che ci spinge a seguirlo è la vita, perché Lui fa grande la vita, la fa fiorire, la fa sbocciare alla massima bellezza.
"Rinneghi sé stesso", che non vuol dire annùllati, butta via le tue capacità e potenzialità, diventa sbiadito e incolore. Gesù vuole delle persone che facciano fruttare appieno i propri talenti. Seguire Cristo è conquistare un'infinita passione per tutte le creature. Rinnegare sé stessi vuole dire sapere che non si è il centro dell'universo, ma che si è dentro una forza molto più grande.
"Prenda la sua croce" non vuole assolutamente dire che si deve soffrire con pazienza, sopportare, rassegnarsi. La croce nel Vangelo è la prova che Dio mi ama più della propria vita. Per capire il senso di queste parole allora dobbiamo provare a sostituire la parola 'croce' con la parola 'amore': "se qualcuno vuole venire dietro a me, prenda su di sé tutto l'amore che è capace di donare". Ama, altrimenti non vivi, e prendi anche la porzione di croce che ogni amore comporta.
E infine "seguimi", cioè fai come fa Gesù. Abbi anche tu il coraggio di toccare il lebbroso, di sfidare chi voleva lapidare l'adultera, di commuoverti per due passeri, di essere libero come nessun altro, di amare come nessun altro.
La legge fondamentale dell'amore è proprio questa: sei ricco solo delle cose che hai donato; se dai ti arricchisci, se trattieni ti impoverisci.
(Ger 20,7-9; Sal 62; Rm 12,1-2; Mt 16,21-27)