Cacciata dei mercanti dal tempio (bronzo) Lorenzo Ghiberti Porta nord del battistero di San Giovanni (Firenze) |
«Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio»
Questo brano viene in mente spesso a chi non crede, magari quando visita Lourdes o qualche altro centro religioso molto frequentato. E non hanno del tutto torto.
Ma a me ultimamente fa venire in mente san Paolo quando dice che noi siamo tempio di Dio (1Cor 3, 16).
Io sono tempio di Dio, e io ho lasciato entrare i mercanti, ho lasciato che questo tempio di Dio che sono io sia diventato 'una spelonca di briganti'.
Ogni volta che sono andato in chiesa per mercanteggiare col Signore per comprare un pezzetto di Paradiso sono stato un mercante.
Ogni volta che ho pregato e implorato solo quando mi trovavo con l'acqua alla gola sono stato un mercante.
Ogni volta che ho preteso che Dio mi esaudisse quando e come volevo io, che Lui fosse a mia disposizione, sono stato un mercante.
Questo tempio di Dio che sono io sarà veramente purificato quando le sue frustate avranno cacciato fuori questa mia mentalità mercantile, questo mio cercare di acquistare il Paradiso, questa mia concezione utilitaristica della religione.
Questo tempio di Dio che sono io sarà veramente purificato quando il Signore da persona religiosa mi avrà trasformato in persona di fede. Quando da uno che ha una religione mi avrà fatto uno che vive una fede.
Ma c'è un particolare, presente solo in Giovanni, che mi colpisce: Gesù fustiga tutti, sparge a terra banchetti, merci e soldi, ma ai venditori di colombe rivolge la parola!
La colomba era l'offerta dei poveri, era l'offerta fatta da sua mamma Maria e suo papà Giuseppe. In questo 'non infierire' mi pare ci sia come un riguardo verso i poveri, verso gli umiliati dalla vita e dall'egoismo dei potenti.
Mi sembra che Gesù ci voglia dire che l'alternativa al tempio 'covo dei briganti', non è il 'tempio dei perfetti', ma il tempio aperto alle persone che sanno di essere imperfette, ma che si sforzano di vivere meglio che possono. Delle persone che cercano in Dio il compagno di strada che ci guida verso la rettitudine, spronandoci, confortandoci e aiutandoci ad rialzarci quando inciampiamo e ruzzoliamo a terra.
Letture:
Esodo 20,1-17
Salmo 18
Prima Corinzi 1,22-25
Giovanni 2,13-25