Arcobaleno nel deserto (Foto di Dan Meyers su Unsplash) |
Marco in tutto il suo Vangelo è sempre molto laconico, di poche parole, ma qui raggiunge una sobrietà imbattibile, da vero record: in due frasi stringatissime ci sono le Tentazioni e l'inizio della predicazione!
Sono questi i due temi di questa domenica.
Nella prima frase siamo subito dopo il battesimo nel Giordano, e abbiamo la prima sorpresa. Lo stesso Spirito che si era posato su di Lui come colomba, adesso, invece di proteggerlo, lo butta nel deserto.
«Sospinse Gesù nel deserto» letteralmente sarebbe "lo spinse fuori". Marco usa un verbo che indica non una dolce pressione, ma una spinta decisa, quasi violenta. È un verbo molto simile a quello usato per indicare la cacciata di Adamo ed Eva dall'Eden (Gen 3,24). Gesù, nuovo Adamo, affronta il mondo percorso dalle potenze del male («stava con le bestie selvatiche»), per iniziare il ritorno dell'umanità verso il Giardino perduto («gli angeli lo servivano»).
Lo Spirito non tiene al sicuro, al calduccio, il credente, ma è "soffio" che sospinge verso il mondo. 'Caccia fuori' dal tepore del pietismo, dagli schemi collaudati, dalle strutture che invece di favorire la vita favoriscono solo la loro esistenza. Lo Spirito fa uscire allo scoperto, ci butta proprio dentro alle difficoltà. Dopo averci immerso nelle acque del battesimo, ci immerge nelle acque dell'esistenza quotidiana.
È il 'battesimo nell'umanità'.
Lo stesso Spirito che ci fa diventare figli di Dio, ci fa diventare 'fratelli di tutti gli uomini'. Ci unisce verso l'alto e verso il basso
L'atteggiamento con cui dovremmo affrontare la Quaresima ci viene indicato dalla seconda parte del brano di oggi. Non dobbiamo cominciare la Quaresima con il volto accigliato, ma con un sorriso. Gesù inizia con un annuncio gioioso, che dalla Galilea raggiunge tutte le strade del mondo. Apre la sua missione con una buona notizia: «Il regno di Dio è vicino».
Gesù è venuto ad annunciare, non a denunciare. Non viene come un riformatore religioso o come un rigido moralista, ma come il messaggero di una bella notizia straordinariamente gioiosa: puoi vincere il male, dentro e fuori di te!
Il male è ciò che fa male all'uomo, ed è evocato oggi dal racconto dei quaranta giorni passati da Gesù nel deserto, tentato da Satana. Per fare questo non basta il tuo sforzo, devi prima conoscere la bellezza del dono di Dio che sta accadendo: il regno di Dio è qui.
Dio viene e guarisce la vita, ti dà il suo respiro, il suo sorriso, la sua vita. A tutti e senza misura. E non ti lascia più, se tu non lo lasci. Dio viene perché il mondo sia totalmente diverso, un mondo dove sia possibile vivere bene, trovare la pienezza della vita, della felicità.
Con il suo annuncio Gesù ci fa il primo regalo, ci dice "voi siete immersi in un mare d'amore ma non ve ne rendete conto". E aggiunge: "convertitevi!", cioè 'cambiate sguardo, guardate questo mare d'amore, guardate verso questa luce che è il volto di Dio e scoprite che ogni uomo può essere un amico'.
La prima lettura ci svela un Dio che inventa l'arcobaleno, questo ponte colorato tra cielo e terra. Ci racconta di un Dio inventore di comunione con tutto ciò che vive. Ci dice che tu puoi lasciare Dio, ma Lui non ti lascerà mai.
Ma allora come si può vincere il male che è dentro di noi e fuori di noi? La strada ce la indica Gesù: non contare sul tuo sforzo, sulla tua volontà, ma sulla forza del Regno che è già dentro di te, una forza che è potente ma mite, pacifica.
Si può vincere il male solo contando sul bene, seguendo l'esempio di Gesù scegliere sempre l'amore. Padre David Maria Turoldo ha scritto: "Noi moriamo perché adoriamo cose da nulla, perché scegliamo amori da nulla". La tentazione è sempre tra due amori. Io vinco se scelgo l'amore più grande. L'amore che è già qui.
Si tratta di credere alla 'Buona Notizia' che è l'amore, a questa realtà che è dentro e fuori di noi e che ha la bellezza di un arcobaleno.
Nomade d'amore,
ho lasciato la ricchezza del palazzo
per un arcobaleno.
Tu hai spalancato la mia vita
sei vento che soffia e gonfia le vele
seguirti è cosa da gente coraggiosa.
lo mi sono lasciata afferrare da te
e catturandomi mi hai liberata:
ora cammino a un passo da regina.
Come in un tuffo in acque profonde
dapprima ho avuto paura
ma ora ho in dono da te
un nuovo respiro.
Scintilla d'eterno mi sento
vicino a te
eretta, regale.
Con gli occhi nel sole
a ogni alba io so
che rinunciare per te
è uguale a fiorire.
ho lasciato la ricchezza del palazzo
per un arcobaleno.
Tu hai spalancato la mia vita
sei vento che soffia e gonfia le vele
seguirti è cosa da gente coraggiosa.
lo mi sono lasciata afferrare da te
e catturandomi mi hai liberata:
ora cammino a un passo da regina.
Come in un tuffo in acque profonde
dapprima ho avuto paura
ma ora ho in dono da te
un nuovo respiro.
Scintilla d'eterno mi sento
vicino a te
eretta, regale.
Con gli occhi nel sole
a ogni alba io so
che rinunciare per te
è uguale a fiorire.
Marina Marcolini
Letture:
Genesi 9,8-15
Salmo 24
Prima Pietro 3,18-22
Marco 1,12-15
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