07 luglio 2008

Ripetita juvant?

Chi ha fatto gli esercizi di s.Ignazio avrà ben presente, forse, le varie 'tecniche' per affrontare le 'desolazioni' e le tentazioni.
Una di queste dice di parlarne con una persona spirituale (in particolar modo con la propria guida).
Quello che ti tieni dentro un po' alla volta lievita. E man mano che cresce ti impedisce di discernere con chiarezza, a poco a poco ti soffoca, ti toglie la pace interiore.
È una cosa che ho ben presente, che ho ripetutamente detto migliaia di volte.

E allora perché ogni volta che capita a me me ne dimentico regolarmente?

Pace e benedizione

2 commenti:

  1. Non ho mai fatto gli esercizi di S. Ignazio.. ho avuto però una guida spirituale con cui sono maturato ed ho passato il periodo più spiritualmente bello della mia vita.. e me ne accorgo solo ora che per una serie di circostanze non può più esserlo.
    Trovarne un altro non è cosa facile... secondo me, per rispondere infine al tuo interrogativo, la risposta è che può essere che ne scordi perchè non c'è qualcuno che a tua volta te lo ricorda.. Sai, almeno per me, il nostro io talvolta tende a "dimenticare" ciò che umanamente è scomodo e quindi è fondamentale una persona esterna che fraternamente ci conosce a fondo e ci spinge a ritornare sui nostri passi

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  2. Ciao, Julo!
    Quanto ti capisco... Per esperienza però posso dire che tutto ciò che non si comunica si perde. Se ciò che si comunica sono momenti di "luce", questa aumenta, perché la comunione fa da cassa di risonanza. Se ciò che si vorrebbe comunicare è un momento di "non-luce", e non si comunica, si rimane nel buio; diversamente, basta una piccola fessura nella "tapparella" perché entri quella luce sufficiente per vedere dov'è la porta. Quando comunico, se sono nell'amore, sono comunque nella luce!
    Stammi bene!!!
    Gigi

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