24 marzo 2013

Domenica delle Palme


Abbiamo iniziato queste meditazioni quaresimali partendo dal Credo per arrivare, la volta scorsa, al sacramento della Riconciliazione. Questo ci riporta al Credo, a una delle affermazioni che recitandolo facciamo verso la fine: “credo la Chiesa”.

In uno dei centri di ascolto si commentava il passo in cui gli amici del paralitico, per portarlo davanti a Gesù non riescono a far nient’altro che un buco nel tetto e così calarlo nella casa. Una signora molto giustamente commentava che questi amici sono la Chiesa!

In effetti anche noi quando pensiamo alla Chiesa pensiamo soprattutto al Papa, ai vescovi e ai preti. Dimentichiamo che queste persone non sono tutta la Chiesa, ne sono solo una parte, e non la più numerosa. Ma è Chiesa tutta la schiera di cristiani che ci ha preceduto, sono Chiesa  i nostri genitori e tutte quelle persone che ci hanno portato a Gesù, alla fede. Noi siamo Chiesa quando ci facciamo carico delle persone, quando ci carichiamo in spalla chi soffre, quando usiamo la nostra intelligenza e il nostro cuore per cercare almeno di donare sollievo a chi soffre. 

Ma soprattutto noi siamo Chiesa quando tutta la nostra vita è segno, è freccia che indica la meta: Gesù. Mi colpisce che nel brano evangelico queste persone non dicono niente, solo agiscono. Ed è sulla base delle loro azioni, della loro vita, della loro fede proclamata nel concreto dei gesti (e non solo a parole) che Gesù guarisce nel corpo e nello spirito il paralitico.

Gesù, la Chiesa, gli uomini, non hanno bisogno delle nostre parole, ma hanno bisogno delle nostre azioni e della nostra vita.

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