23 luglio 2020

26 luglio 2020 - XVII domenica del tempo ordinario

Due persone, un contadino e un mercante, trovano un tesoro. Però uno lo trova per caso mentre sta arando un campo non suo. L'altro invece mentre gira il mondo proprio alla ricerca di qualcosa di prezioso. Due modi per trovare Dio, perché trovare il Regno dei Cieli vuol dire trovare Dio, che sembrano incompatibili. Ma a Dio piace giocare a nascondino per donarci la gioia e la meraviglia di trovarlo. A Lui piace organizzare una "caccia al tesoro", piace nascondersi per farsi trovare. Il Vangelo è liberante: l'incontro con Dio non sopporta vie prestabilite, è possibile a tutti trovarlo o essere trovati da lui, folgorati da una luce sulla via di Damasco, oppure, sorpresi da un Dio innamorato, nella normalità che passa, come dice Teresa d'Avila, "fra le pentole della cucina". Una normalità che è nel tuo campo di ogni giorno, là dove vivi e ami e lavori come un contadino paziente, e magari neanche pensi mai a Lui.

E il primo 'tesoro' che questa perla, questo tesoro, regalano è la gioia. Anzi, "pieno di gioia" sottolinea il Vangelo. Una gioia grande, sovrabbondante come sovrabbondanti sono tutti i doni di Dio. Una gioia grande al punto tale da stravolgere la loro vita. Sorpresi dall'amore, la loro vita non sarà più la stessa. Perché la gioia donata dal tesoro fa camminare, correre, volare: è per questo vendere tutti gli averi non porta con sé nessun senso di rinuncia (Gesù non chiede mai sacrifici quando parla del Regno), sembra piuttosto lo straripare di un futuro nuovo, di una gioiosa speranza. Il contadino e il mercante vendono tutto, ma per guadagnare tutto. Lasciano molto, ma per avere di più. Non perdono niente, fanno un investimento ad alto guadagno e sicuro al 100%.

Ma in entrambi, oltre alla gioia c'è anche la sorpresa. Perché il Regno di Dio funziona così: nessun preavviso, nessuna avvisaglia, nemmeno un cenno. Sempre di sorpresa, perché come diceva Sofocle "la gioia più grande è quella che non era attesa". Parole di Sofocle, ma la dimostrazione ce la dà Gesù. Che dice all'uomo: "Concediti il lusso di sorprenderti!".
Come ama dire Papa Francesco, "Dio è sempre una sorpresa, e dunque non sai mai dove e come lo trovi, non sei tu a fissare i tempi e i luoghi dell'incontro". Lui c'è sempre, ma c'è sempre a-modo-suo. Che è il modo tipico della gioia, di chi sa presentarsi all'appuntamento decisivo sempre uguale eppure sempre nuovo, per nulla scontato, mai banale.
Imprevedibile come "un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche". Il tesoro rimane lo stesso, però ogni giorno ci parlerà con una nuova e diversa sfumatura.

In questo periodo di incertezza, di preoccupazione, il Vangelo ci annuncia tesori. Ci ricorda che c'è Qualcuno che non si stanca di preparare tesori per noi, che non si stanca di seminare in abbondanza perle preziose nel mare della nostra vita.



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