04 febbraio 2021

Andare oltre i pregiudizi - 07/02/2021 - V Domenica tempo ordinario



Nel miracolo della guarigione della suocera di Pietro è nascosto un altro miracolo, che lo precede e lo rende possibile.

A quei tempi le donne contavano meno di niente. Non potevano parlare ad un uomo se non interrogate, non avevano nessun diritto, dovevano vivere appartate e cercare di essere invisibili. E questo quando erano sane, perché se malate si aggiungeva il fatto che erano 'religiosamente impure'.
Inoltre siamo ancora nella giornata di sabato (è lo stesso giorno del Vangelo di domenica scorsa), che tra i suoi 1521 divieti aveva quello di guarire gli ammalati o anche solo di far loro visita.
Ecco che, in questa cultura e mentalità, appena arrivati a casa, i discepoli «gli parlarono di lei».

Dopo aver liberato un uomo da uno spirito impuro, Gesù libera gli stessi discepoli. Potevano benissimo fare a meno di parlarne a Gesù. In fondo non era che una donna, con una malattia neanche grave, solo un po' di febbre, ma soprattutto era sabato!
Ma Gesù, strada facendo, ha liberato anche il cuore dei suoi discepoli dalle catene dell'indifferenza e delle consuetudini religiose e culturali. Gesù riesce a liberarci dai demoni che incatenano gli uomini, anche i più religiosi. Gesù continua il suo cammino salvando l'umanità dall'affogare nel mare di cattiveria, pregiudizio, razzismo, indifferenza che sono i veri demoni molto potenti anche oggi.
È quello che anche noi dovremmo chiedere a Gesù oggi. Di essere liberati da ogni forma di chiusura e indifferenza che ci porta a guardare solo a noi stessi o a chi ci sta più vicino, a non prendersi cura dei problemi e dei mali del prossimo. Che ci liberi da quel demone che ci fa dire e pensare "prima i nostri...". Quel demone per cui gli altri, gli stranieri, coloro che appartengono ad altre categorie sociali o etniche, diventano dei 'niente', se non addirittura nemici e ostacoli al benessere mio e dei "nostri".
Quando Gesù nella sinagoga di Cafarnao ha liberato l'indemoniato, i discepoli, pur con tutte le chiusure e con tutte le durezze che ancora manifesteranno, hanno imparato un po' la lezione. E così, appena arrivati a casa, parlano della suocera e diventano un ponte (e non un muro) tra Gesù e questa donna e la sua sofferenza.

Ma guarendo la donna, Gesù le ridona dignità. In quella frase «ed ella li serviva» Marco usa lo stesso verbo impiegato nel racconto degli angeli che servivano Gesù nel deserto dopo le tentazioni. La donna che era considerata una nullità, viene fatta uguale agli angeli, le creature più vicine a Dio.


(Gb 7,1-4.6-7; Sal 146; 1Cor 9,16-19.22-23; Mc 1,29-39)


Nessun commento:

Posta un commento

È buona cosa firmare sempre i propri messaggi. I commenti anonimi vengono accettati, ma preferirei sapere con chi parlo.